Come un’ombra nel cuore di Venezia, il Napoli si è perso nel nulla. Un pareggio che non racconta solo un risultato, ma l’anima di una squadra che fatica a decollare. Cosa sta succedendo? Scopriamolo insieme
Quando una partita finisce senza reti, è facile pensare che tutto si riduca a un semplice 0-0. Ma se ci fermiamo un attimo a riflettere, scopriamo che il pareggio tra Venezia e Napoli è molto più di una semplice statistica.
Non stiamo parlando solo di un risultato, ma di una condizione che si trascina dietro dubbi, preoccupazioni e interrogativi che, più che mai, rendono il futuro del Napoli un’incognita.
Il Napoli di Conte è arrivato al Penzo con la speranza di agguantare la vetta, ma ha trovato un Venezia ben organizzato, che ha saputo neutralizzare gli attacchi azzurri senza troppi fronzoli. E sono 6 partite senza vittorie nelle ultime 7. È un po’ come se il Napoli stesse attraversando una fase in cui, nonostante il potenziale, fatica a trovare il giusto ritmo, con la squadra che sembra sulle gambe.
Le difficoltà del Napoli: quando la forma sembra sfuggire
Guardando il match, si nota subito come il Napoli abbia cercato di fare la partita, ma senza mai riuscire a concretizzare davvero. Le azioni offensive sono state tante, ma la precisione sotto porta è mancata. I tentativi di Raspadori, Lukaku e McTominay sono andati a vuoto, tra parate di Radu e legni che sembravano voler respingere ogni velleità partenopea.
Il problema principale è che, nonostante la superiorità a livello di gioco, il Napoli non è riuscito a sfondare. Il Venezia, invece, ha dimostrato di avere un buon equilibrio, capace di difendere con ordine e senza perdere mai di vista il contropiede.
Conte, pur non avendo avuto spesso la fortuna dalla sua parte in questa stagione, ha cercato di scuotere la squadra con cambi tattici, ma il Napoli sembrava quasi intrappolato in una ragnatela di imprecisioni e decisioni sbagliate. La sensazione che ne è venuta fuori è quella di un gruppo che sa cosa fare, ma che al momento non sempre riesce a farlo.
La questione che emerge da questo pareggio, così come altri risultati negativi, è sempre la stessa: a questo Napoli manca qualità e mancano soprattutto i ricambi. Tanti infortuni e poche alternative e spesso ci ritroviamo con una squadra che fa una fatica bestiale. La rosa è corta, o forse la rende corta Conte visto che alcuni calciatori non li valorizza a dovere.
Ma sarebbe ingeneroso accusare l’allenatore che, visti gli uomini a disposizione, sta facendo un autentico miracolo. Le responsabilità semmai andrebbero cercate in un mercato, quello di gennaio, che è stato fallimentare, facendo anche riflettere parecchio Conte sul suo futuro. Speriamo che questo problema non presenti il conto a fine stagione, perché altri passi falsi del genere potrebbero essere pericolosi nella corsa finale.
Le sfide future del Napoli si prospettano intense, soprattutto se vogliono restare nella corsa scudetto e non lasciarsi sopraffare da squadre in cerca di riscatto. Questo pareggio, quindi, è un campanello d’allarme: la qualità c’è, ma la determinazione e la freddezza sotto porta sono ancora troppo altalenanti.