Romelu Lukaku decisivo contro la Fiorentina con un gol e un assist, ma c’è un altro dato che potrebbe cambiare l’idea di chi lo considera una delusione al Napoli
Fino a un paio di settimane fa, sembrava quasi che Romelu Lukaku fosse il problema principale del Napoli. L’uomo da cui ci si aspettava tutto, e che invece, dicevano, aveva dato troppo poco. I soliti commenti: “Ha segnato solo 10 gol”, “Scompare dalle partite importanti”, “Non incide più come una volta”.
Frasi ripetute ovunque, dai social ai bar dello sport, fino alle chiacchiere da ufficio il lunedì mattina. Poi arriva una giornata come quella contro la Fiorentina. Gol che apre la partita, assist decisivo per Raspadori, e di colpo tutto cambia.
All’improvviso è di nuovo “Big Rom”, il gigante buono che trascina il Napoli e fa dimenticare le amarezze del passato. Da capro espiatorio a uomo decisivo nel giro di novanta minuti.
Ma la domanda resta: questa stagione di Lukaku è davvero deludente? O forse ci siamo fatti tutti prendere un po’ troppo la mano dopo partite un po’ deludenti come ad esempio quella di Como, dove fu additato come l’origine di tutti i mali? Analizziamo insieme la situazione.
Guardiamo il dato più interessante: ogni volta che Lukaku ha segnato, il Napoli ha portato a casa 3 punti. Sempre. I suoi 10 gol stagionali hanno fruttato 30 punti alla squadra. Nessuna rete inutile, nessun gol per la bandiera a partita finita. Ogni pallone che ha spedito in rete è stato decisivo.
Chi lo ha criticato perché “ha segnato solo 10 gol” dovrebbe tenerne conto. La quantità può sembrare modesta se la confrontiamo con i giganti del gol, ma la qualità di quelle reti è altissima.
Ma non finisce qui: se si va a spulciare le statistiche pure, si scopre che Lukaku è tutt’altro che un attaccante sprecone. Ha tirato 44 volte, centrato la porta 18, e segnato 10 gol. Tradotto: ogni volta che calcia verso lo specchio, ha il 55% di possibilità di segnare.
Ecco un confronto utile: Lautaro Martínez ha una percentuale del 33%, Vlahovic del 39%, Kean arriva al 44%. Solo Retegui fa meglio con un mostruoso 73% (ma con dinamiche diverse). Insomma, Lukaku è tra i più concreti in Serie A. Non ha bisogno di mille occasioni per lasciare il segno.
Lukaku allora è un pacco o l’uomo della provvidenza? La verità, come spesso accade, sta (quasi) mezzo. Di certo non è più quello devastante visto nell’Inter di Conte. Però è un attaccante che sa ancora essere decisivo. Con i suoi limiti, ma anche con una lucidità sotto porta che non si improvvisa.
Forse è il caso di farsene una ragione: questo Romelu Lukaku è diverso dal passato, ma non per questo meno utile. Il Napoli lo ha voluto per quello che può ancora dare, e finora il bilancio dice che quando segna lui, la squadra vince. Non sarà il centravanti che ti incanta con le giocate spettacolari, ma i punti li porta eccome.
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