Antonio Conte sta portando a casa un capolavoro autentico, e lo si vede anche dai dettagli: così può dare la svolta scudetto
C’è un momento esatto in cui il Napoli ha smesso di nascondersi. Non è stato quando ha agganciato la vetta, né quando ha battuto una big. È stato quando Antonio Conte ha pronunciato quella parola in conferenza stampa: scudetto.
Nessuna pretattica, nessun “pensiamo partita per partita”. L’ha detto chiaro e tondo, e quando Conte parla in questo modo, non è per gettare fumo negli occhi.
Eppure, guardando la rosa, viene spontaneo chiedersi: come fa questa squadra a competere con l’Inter di Inzaghi, che ha alternative ovunque e può permettersi di tenere in panchina gente da 50 milioni?
La risposta è proprio nel modo in cui Conte sta gestendo i suoi giocatori. Non usa il turnover a rotazione, non cambia tanto per cambiare. Lui ha un’altra filosofia: far sentire tutti titolari, anche chi gioca meno. Ed è così che il Napoli si è trovato con due uomini pronti per ogni ruolo, capaci di fare la differenza quando conta.
Gilmour e Billing, il ballottaggio che fa bene al Napoli
Il caso più emblematico è quello del centrocampo. Quando Anguissa si è fermato, il panico era nell’aria. “Senza il nostro motore, sarà dura”, dicevano in tanti. E invece, ecco il colpo di scena. Conte non si è limitato a trovare un sostituto: ne ha trovati due.
Contro il Como, ha lanciato Philip Billing, che ha risposto presente con una prestazione solida. Poi, nella partita più complicata, quella contro l’Inter, ha sorpreso tutti schierando Billy Gilmour. Il risultato? Lo scozzese ha illuminato la manovra e ha mandato in tilt il pressing nerazzurro. Ma non finisce qui: nella ripresa, dentro di nuovo Billing, che segna il gol del pareggio e salva il Napoli.
Risultato: da un problema, Conte ha creato un’opportunità. Adesso ogni partita diventerà un ballottaggio tra Billing e Gilmour, due giocatori diversissimi, ma entrambi fondamentali. L’uno più fisico, l’altro più tecnico, entrambi perfettamente inseriti nel progetto.
Questa gestione non riguarda solo la mediana. In difesa, quando Buongiorno si è fermato, Juan Jesus ha risposto con una solidità inattesa. Davanti, invece, David Neres è senza un vero alter ego, ma Raspadori, quando chiamato in causa, ha già messo due gol pesantissimi. E il bello è che il meglio deve ancora venire: Okafor sta scaldando i motori e potrebbe essere il prossimo a sorprendere.
Il turnover “atipico” di Antonio Conte
Conte sta dimostrando che non servono cambi a raffica, ma che ogni giocatore deve sentirsi importante nel momento giusto. Questo è il suo capolavoro.
A questo punto la domanda è lecita: può davvero bastare? Il Napoli ha la panchina più corta rispetto alle rivali, ma la differenza la sta facendo l’approccio mentale. Quando entri in campo e sai che non stai solo tappando un buco, ma che sei davvero decisivo, il rendimento cambia.
Ecco perché il Napoli di Conte può arrivare fino in fondo. Non è solo questione di tecnica o tattica, ma di mentalità. Non servono 25 titolari, ne bastano 15, se tutti hanno la convinzione di poter fare la differenza.
Chissà, forse è proprio questa la formula magica che porterà il Napoli a giocarsi lo scudetto fino all’ultima giornata. E, magari, anche oltre.