Il Napoli fa disperare non solo i suoi tifosi ma anche Khvicha Kvaratskhelia: ecco cosa è successo al ‘Maradona’
Dalle scene di giubilo, dalle strade di Napoli colorate di azzurro e presidiate dai cartonati a grandezza naturale degli eroi del terzo scudetto agli assordanti fischi del ‘Maradona’ al termine del pesante 0-3 per mano dell’Atalanta. Tutto in appena un anno.
Eppure sembra trascorso un anno luce da quel Napoli che strapazzava gli avversari, che incantava il mondo col il suo gioco spumeggiante, anzi, ‘sexy’, come da definizione della bibbia dello sport d’Oltralpe, L’Equipe.
Invece, contro gli orobici gli azzurri, confusionari e poco attenti in fase difensiva, hanno offerto, specie nel primo tempo, la peggiore versione di loro stessi per la disperazione dei tifosi che gremivano gli spalti del ‘Maradona’ e di Khvicha Kvaratskhelia, relegato in tribuna in quanto fermo ai box dopo la forte contrattura muscolare rimediata in Nazionale.
La ‘Dea’ ha indirizzato lo scontro Champions al ‘Maradona’ nel primo tempo con un uno-due a firma di Miranchuk, che ha anche scheggiato un palo in avvio di match, e di Scamacca.
Nella ripresa gli azzurri hanno provato a risalire la china ma hanno sbattuto contro i legni, colpiti da Zielinski e Osimhen, e soprattutto la loro imprecisione sotto rete facendo disperare, come detto, Kvaratskhelia.
Il georgiano, infatti, ha seguito con partecipazione la sfida contro i bergamaschi sbuffando e mettendosi una mano nel ciuffo dei capelli o sulla fronte in occasione delle palle gol fallite dai suoi compagni. Confinato in tribuna, il numero 77 azzurro mordeva il freno, avrebbe voluto essere in campo anche perché consapevole di essere l’unico in grado di accendere la luce.
Il suo recupero è fondamentale in vista del rush finale in cui, come sottolineato da Calzona nel post-match contro gli orobici, l’obiettivo è quello di chiudere la stagione con dignità. E se con il ko contro l’Atalanta il Napoli ha quasi sicuramente detto addio alla qualificazione alla prossima edizione della Champions League, c’è ancora un’Europa, anche se non quella prestigiosa della Coppa dalle grandi orecchie, da conquistare.
Un Napoli fuori da tutto finirebbe con l’essere pesantemente ridimensionato, con i big della rosa, tra cui lo stesso georgiano, che conseguentemente potrebbero imitare Osimhen, di fatto già con le valigie in mano. Una prospettiva, quindi, da scongiurare ma che sarebbe impossibile da evitare senza il numero 77, fin qui 10 reti e 6 assist in una stagione complicata. Insomma, dai piedi di Kvaratskhelia passano tutti i destini del Napoli, di quello presente e di quello del futuro.
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