In prigione a Barcellona da oltre un anno, l’ex terzino della Juventus è stato condannato per stupro
Un altro durissimo colpo per Dani Alves. Il 40enne brasiliano è stato condannato a Barcellona per l’accusa di stupro, e mentre il processo è ancor in corso, ecco arrivare un’altra notizia negativa per lui. Non siamo forse ai livelli di gravità della condanna già ricevuta, ma di sicuro è un altro fatto che influisce sull’immagine del giocatore, un tempo un’icona del calcio globale.
Il brasiliano ex Barça e Juventusè stato condannato nei giorni scorsi a 4 anni e 6 mesi di carcere, più a un risarcimento di 150.000 euro nei confronti della vittima, da cui dovrà tenersi a distanza per 9 anni.
I fatti risalgono alla notte del 30 dicembre 2022, quando Dani Alves incontrò una donna di 23 anni al Sutton, un noto locale di Barcellona. I due ebbero un rapporto sessuale, che secondo la giovane e il tribunale catalano non fu consenziente.
Fin da subito è apparso chiaro che la posizione di Alves non fosse delle migliore. Interrogato e poi arrestato dalla polizia di Barcellona, nel giro di pochi mesi il calciatore ha cambiato quattro volte la sua versione dei fatti, contraddicendosi ripetutamente.
Alla fine è stato condannato in primo grado per stupro, ma è scontato che il calciatore farà appello, e che quindi il processo andrà avanti ancora per diversi anni. La sua carriera da calciatore, vista anche l’età, può ormai dirsi finita.
Ma il caso del brasiliano non si limita all’aspetto puramente giudiziario. Il Barcellona ha infatti deciso, dopo la condanna in primo grado, di rimuovere Alves dalle leggende del club.
Il terzino destro ha vestito il blaugrana dal 2008 al 2016, vincendo numerosi trofei in Spagna e a livello internazionale. Era poi tornato al Barça a fine carriera, nel 2022, giocando al minimo sindacale per non pesare troppo sulle fragili casse del club catalano.
Barcellona e Pumas ‘cancellano’ Dani Alves
Questa decisione del Barcellona segue quella del Pumas UNAM, il club messicano in cui militava Dani Alves al momento dell’arresto.
Fin da quando erano emerse le prime evidenze delle accuse contro il difensore, la dirigenza del Pumas aveva deciso di rescindergli il contratto, condannando le azioni di Alves. Che, nel frattempo, si trova anche i conti bloccati per via della causa di divorzio intentata da sua moglie, dopo la scoperta di quanto accaduto al Sutton.