Il suo ricordo è più vivo che mai. Lo testimoniano le tante iniziative in sua memoria che celebrano il suo essere stato un campione sul rettangolo verde e un fuoriclasse fuori dal campo
Dal 5 gennaio dello scorso anno Gianluca Vialli non è più tra noi. Un male incurabile, un tumore al pancreas, ce lo ha brutalmente strappato.
Dunque, è trascorso più di un anno da quando abbiamo dato l’ultimo saluto all’ex centravanti, tra le altre, della Juventus e della Sampdoria, con cui conquistò lo scudetto nella stagione 1990-91, eppure il suo ricordo è più vivo che mai.
Lo testimoniano le tante iniziative in sua memoria che celebrano il suo essere stato un campione sul rettangolo verde e un fuoriclasse fuori dal campo per il coraggio da leone con cui ha affrontato una terribile e spietata malattia che ha spento per sempre il suo sorriso.
Ci mancano il suo garbo e la sua acuta intelligenza: in un mondo, quello del calcio, in cui spesso hanno la meglio e si conquistano le prime pagine chi urla di più e chi ha atteggiamenti sopra le righe, Gianluca Vialli si stagliava come un gigante per l’eleganza dei modi, per i commenti arguti e mai offensivi, per il rifiuto della polemica fine a se stessa e per un fair play che lo portava a essere un esempio per tutto il mondo del calcio.
Sì, Gianluca Vialli ci manca tremendamente e manca soprattutto ai suoi tifosi che si commuovono all’ultimissima notizia da pelle d’oca sul loro immortale idolo.
Ma, al di là di quanto detto sopra, Gianluca Vialli è stato uno dei migliori interpreti del ruolo di centravanti, il classico numero ‘9’, indossato per 8 anni, dal 1984 al 1992, alla Sampdoria e con il quale sulle spalle mise a segno ben 141 gol.
Un numero, quest’ultimo, speciale visto che tante saranno le maglie con il numero 9, disegnato facendo un collage di minuscole foto di Vialli, che la Sampdoria mette in vendita per beneficenza. Le maglie, confezionate appositamente in tiratura limitata e numerata da 1 a 141 a tutela dei collezionisti, sono disponibili a Samp City al prezzo di 250 euro.
Il 30% del ricavato della vendita delle suddette magliette sarà devoluto alla ‘Fondazione Vialli e Mauro per la ricerca e lo sport’.
L’incasso contribuirà a finanziare il progetto ‘MOMALS: monitoraggio e analisi multi-omica della SLA’ del Centro Clinico Nemo di Arenzano (Genova) e Milano, progetto che il club doriano ha già finanziato con i 9 mila euro del ricavato dell’asta delle casacche indossate in occasione del match Sampdoria-Parma.
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