La vittoria di Rotterdam e l’approdo alla terza piazza del ranking di Jannik Sinner ha scatenato il ‘veleno’ dei tifosi più accesi
Da una parte un campione leggendario, primo italiano a vincere un torneo del Grande Slam ed unico ad averlo fatto per due volte, e consecutivamente, nel biennio 1959/60. Dall’altra il campione emergente, il predestinato, colui che con le sue vittorie ha riportato l’Italia sulla vetta del mondo, bissando dopo 47 anni quella Coppa Davis che il primo aveva conquistato da Capitano nel 1976.
Una rivalità, quella tra Pietrangeli e Sinner, che il 90enne Nicola nega a parole. Ma che scorrendo le dichiarazioni degli ultimi mesi, di fatto esiste. Ma andiamo con ordine.
“Non voglio entrare nel merito della vicenda Sinner, ma dico che rappresentare il proprio Paese è il massimo dell’aspirazione di uno sportivo: è un onore comunque. Chi rifiuta per poi andare a giocare un torneo altrove, andrebbe squalificato“, ebbe modo di dire Pietrangeli commentando il rifiuto di Jannik a rispondere alla convocazione in Coppa Davis per la fase eliminatoria di Bologna, nello scorso settembre. Quella grazie alla quale l’Italtennis si è poi qualificata per la Final Eight di Malaga.
“Lui è completo, adesso sono gli altri che vogliono batterlo e la battaglia sarà più dura. Lui è un bravo ragazzo, ma per battere i miei record gli ci vogliono due vite. Li batterà quasi tutti, ma quello delle 164 partite in Coppa Davis è impossibile. Anche perché hanno cambiato i regolamenti“, le parole della leggenda azzurra all’indomani del trionfo dell’altoatesino a Melbourne.
La strada per una nuova ennesima polemica era stata già tracciata, nonostante alcuni tentativi di smorzarla da parte dell’anziano ex tennista: “Sarei veramente la persona più stupida del mondo se fossi geloso di Sinner. E poi la sua storia mi piace, mi commuove“, ha detto. Troppo poco, evidentemente, per placare l’ira dei tifosi più accesi del talento di San Candido.
È accaduto così che dopo la vittoria di Rotterdam, Sinner sia diventato il primo italiano di sempre a raggiungere la terza posizione del ranking mondiale dall’avvento dell’era computerizzata, nel 1973. Ovvero quando Pietrangeli era nel penultimo anno della sua gloriosa carriera.
Quasi impossibile dunque un reale confronto tra i due, col nativo di Tunisi che però, secondo le classifiche redatte all’epoca dai giornalisti Lance Tingay e Ned Potter, avrebbe raggiunto la terza piazza nel triennio 1959-61. Ma a quei tempi le classifiche non avevano ancora la valenza di un’ufficialità vera e propria.
Il popolo dei social contro Pietrangeli: interviene Bertolucci
Nell’era dei social le ‘uscite’ di Pietrangeli non sono state gradite ai sostenitori del nuovo fenomeno del tennis italiano. Commentando un post su X di Paolo Bertolucci, uno dei 4 moschettieri della Davis del 1976, i tifosi di Sinner hanno iniziato ad attaccare Pietrangeli. Sbeffeggiando il vecchio campione e facendo ironia sul fatto che sia un ‘rosicone’.
Inevitabile la levata di scudi dell’attuale commentatore tecnico di Sky Sport, che ha così tuonato. “Vi chiedo per favore di portare rispetto a Pietrangeli. È stato un grande campione che ha onorato l’Italia con i suoi successi“. Ma le polemiche, statene certi, non sono ancora finite…