Città e club nella bufera per le parole di De Laurentiis: ambiente totalmente spaccato e ora l’annuncio che rischia di creare ancora più caos
Il Napoli fra qualche giorno giocherà una “finale“, come l’ha definita Mazzarri, contro il Milan a San Siro ma in città non si parla d’altro che della conferenza stampa di Aurelio De Laurentiis. Il numero uno azzurro ha toccato tutti gli argomenti più caldi della stagione. Senza veli, come sempre. E creando le solite grandi polemiche.
L’ammissione di colpa per aver lasciato andare Spalletti, l’ultimo durissimo confronto con Rudi Garcia a fine primo tempo di Napoli-Empoli, il nuovo centro sportivo che sostituirà Castel Volturno. Di tutto e di più, facilitando la vita dei giornalisti nella ricerca per il titolo migliore. Fra le (tante) cose che non sono piaciute ce n’è una che riguarda il Bari, l’altra squadra di cui è proprietario.
L’ha definita “la nostra seconda squadra“, scatenando una reazione durissima della piazza. A partire da… Luigi De Laurentiis, il figlio di Aurelio, presidente del club. Che ci ha tenuto a dissociarsi immediatamente dalle parole di sue padre, creando un precedente che non si era mai visto prima. Oltre al Sindaco di Bari, è arrivata anche la durissima risposta della Curva Nord del San Nicola, il cuore pulsante del tifo biancorosso.
De Laurentiis avvisato: “Sparisci!”
I tifosi del Bari protestano contro la proprietà da tempi non sospetti. In particolar modo dall’estate scorsa, dopo esser stati a pochi secondi dalla promozione in Serie A. La piazza, da sempre molto calda ed esigente, chiedeva maggiori sforzi sul mercato per puntellare la rosa e tentare di nuovo la grande scalata. E invece no.
“Le parole di Aurelio De Laurentiis non hanno fatto altro che confermare che la linea intrapresa dalla Curva Nord in questi mesi fosse quella giusta“, inizia così il post pubblicato dalla Curva Nord. Che, come detto, è rimasta parecchio scottata da quanto accaduto in estate: “La società ha preferito smantellare la squadra quando sarebbe stato sufficiente puntellarla“. E qui arriviamo al punto chiave del discorso: “Non ci eravamo mai trovati davanti ad una situazione del genere, dove un padre umilia pubblicamente suo figlio facendolo apparire come lo scemo di turno che ha in mano un giocattolino di secondo rango: la “seconda squadra del Napoli”.
I tifosi biancorossi non chiedono paragoni con Napoli e con il Napoli, sanno di non aver mai vinto Scudetti e di non essere in Europa, ma esigono comunque rispetto per la storia e per l’importanza della loro squadra. Ed ecco perché “Non potremo mai essere la ‘seconda squadra’ di nessuno. Per questi motivi invitiamo la famiglia De Laurentiis a passare la mano e a sparire al più presto dalla nostra città”. Infine l’annuncio quindi di una linea ancor più dura e intransigente di prima. Per Aurelio e Luigi saranno tempi difficili.