De Laurentiis si sarebbe deciso, a causa anche di un conflitto emerso dai regolamenti vigenti. Già avviato il discorso con i potenziali nuovi acquirenti
Aurelio De Laurentiis ha ammesso di avere compiuto degli errori nel programmare la stagione del Napoli scudettato. Dopo avere mantenuto per il 95% dello scorso campionato il primo posto in maniera incontrastata, la squadra azzurra al momento si ritrova addirittura al di fuori della zona Champions.
Fallire l’aggancio almeno al quarto posto rappresenterebbe un capitombolo eclatante e clamorosissimo per gli azzurri e per De Laurentiis. Sarebbe il modo peggiore per scucirsi il tricolore dalle maglie.
Per questo l’imprenditore cinematografico sta lavorando alacremente allo scopo di mettere a posto ciò che va sistemato. Servono almeno due figure forti in società, tra un direttore sportivo di maggior valore ed un allenatore pronto a farsi carico di diverse responsabilità.
La permanenza di Walter Mazzarri appare infatti poco probabile, ed anche l’attuale ds Meluso sarebbe tutt’altro che sicuro di restare. Ma De Laurentiis ha anche altro a cui pensare, con altri problemi che vengono da altrove.
La famiglia di imprenditori nel mondo del cinema si è lanciata da quasi vent’anni anche nel calcio. Fu nell’estate del 2004 che Aurelio De Laurentiis rilevò in Napoli tra mille e più problemi, riuscendo a riportarlo sulla vetta più alta dell’Italia pallonara.
Così non è stato invece con il Bari, rilevato dopo il fallimento nell’estate del 2018 e con la missione solo parzialmente riuscita. I Galletti sono approdati in Serie B mancando la promozione in A per via della sconfitta nella finale dei playoff 2022/2023 a tutto vantaggio del Cagliari.
Quest’anno la compagine pugliese presieduta da Luigi De Laurentiis, il figlio maggiore di Aurelio, naviga in una anonima posizione di centroclassifica. I biancorossi si trovano esattamente a metà tra la zona playoff e quella playout.
Il cambio di conduzione tecnica che ha portato l’esperto Pasquale Marino a prendere il posto di Michele Mignani lo scorso 9 ottobre ha risolto ben pochi problemi. Dopo l’addio di elementi importanti come il marocchino Cheddira, l’organico del Bari si è indebolito.
I De Laurentiis si sarebbero convinti a vendere la squadra e lo stesso Luigi De Laurentiis avrebbe avviato già da un po’ di tempo un discorso con un fondo di investimento negli Stati Uniti. Sarebbe quest’ultimo a rilevare il Bari, con le cifre che non sono note.
A parlarne è La Gazzetta del Mezzogiorno e per Aurelio e Luigi De Laurentiis ci sarebbe anche da rispondere a delle necessità dettare dai regolamenti vigenti. Infatti uno o più soggetti strettamente riconducibili tra loro possono detenere il possesso di un solo club professionistico.
Questo a prescindere da eventuali differenze di serie. Ciò vuol dire che o il Napoli o il Bari andranno venduti. E la scelta sarebbe ricaduta proprio su quest’ultimo, che magari potrebbe trovare maggior fortuna con una proprietà straniera, dopo anni di soddisfazioni che non sono più di casa al “San Nicola”.
Occorre vendere entro il 30 giugno del 2028 e si parla di un possibile sondaggio anche da parte di imprenditori italiani.
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