Ennesimo episodio di razzismo sui campi da calcio in Italia e stavolta il provvedimento è davvero esemplare: saranno 11 le giornate di squalifica per il giocatore
Udinese-Milan dell’edizione 2023-24 del campionato di Serie A resterà negli annali come un match deplorevole, per quanto accaduto sugli spalti.
Il portiere rossonero, Mike Maignan, infatti è stato ricoperto di ululati razzisti da parte di una fetta di pubblico bianconero presente allo stadio a tal punto che il portiere, in gesto di risposta ma anche perché emotivamente colpito, ha lasciato la partita momentaneamente. Un segno di protesta molto forte, durato qualche minuto e accompagnato dal resto dei compagni di squadra del giocatore.
Una vicenda disgustosa, che ha fatto il giro del globo e comportato la decisione da parte del Giudice Sportivo di squalificare l’impianto di Udine per una giornata di campionato. Nel frattempo la Questura ha individuato i responsabili degli insulti. Ha dato loro il Daspo per cinque anni. Anche l’Udinese ha chiaramente fatto la sua parte, prendendo una netta posizione: i colpevoli sono stati banditi a vita dallo stadio.
Sembrava poter sortire il suo effetto il gesto ulteriore del Milan in occasione del match interno contro il Bologna. A San Siro, infatti, al 16′ del primo tempo di gioco – ovvero lo stesso numero di maglia di Mike Maignan – è stata interrotta la gara come messaggio di lotta al razzismo e solidarietà verso il portiere. Ciò però non sembra comunque essere stato sufficiente ad inibire gli atteggiamenti di discriminazione. Più frequentemente di quanto ci si aspetti tornano a essere al centro del dibattito nel calcio italiano.
In Promozione, un campionato che raccoglie meno pubblico ma non per questo da sottostimare come eco e veicolo socio-culturale, si è verificato un episodio nuovamente a sfondo razzista. È accaduto in occasione della sfida tra Praese e Loano.
Gli ospiti che si sono imposti per 3-1, segnando due reti nei minuti finali della sfida. Proprio al triplice fischio da parte dell’arbitro, il clima è diventato rovente a causa di uno scontro verbale molto acceso fra Marco Repetto, vice allenatore della Praese, e un calciatore avversario.
Secondo quanto riportato dal comunicato diffuso dal Giudice Sportivo, il tecnico ha rivolto un’espressione “gravemente discriminatoria per razza a un calciatore avversario. Tentando di venire poi alle mani con lui”. È stato necessario l’intervento prima del direttore di gara e poi di un dirigente del club per impedire il contatto. Tuttavia, la giustizia subito si è attivata e ha ratificato 11 giornate di squalifica per l’allenatore. Tre giornate di stop, invece, sono state assegnate a Luca Albertoni, sempre della Praese, anche in questo per espressioni “gravemente irriguardose” verso un avversario.
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