Increscioso episodio: pugno in pieno volto all’arbitro. Inevitabile la maxi stangata. Ecco, di seguito, tutti i dettagli
Siamo ormai abituati agli atteggiamenti sopra le righe dei calciatori nei confronti degli arbitri. Proteste, capannelli, insulti e talvolta spintoni sono all’ordine del giorno negli stadi del Bel Paese.
Non per nulla, nei giorni scorsi il designatore arbitrale Gianluca Rocchi, nel corso del consueto incontro di metà stagione, ha avvertito che non verranno più tollerati insulti agli arbitri da parte dei tesserati invocando nel contempo la mano pesante della giustizia sportiva a tutela delle giacchette nere: “Non accetteremo più offese da parte di tesserati come quelle contro Orsato o quanto accaduto nel tunnel di Salerno“.
Come non detto. Sono trascorsi pochi giorni dal duro sfogo del designatore arbitrale che siamo passati dalla violenza verbale a quella fisica: pugno in pieno volto al direttore di gara. Un episodio di una gravità inaudita che, in quanto tale, non poteva non essere punito con una maxi stangata.
Negli ultimi mesi si sono levate tanti voci dalle varie istituzioni calcistiche per stigmatizzare i troppi episodi di violenza che si sono verificati nell’anno appena trascorso dentro e fuori i campi da calcio di tutti i livelli della piramide calcistica, dai professionisti iperpagati della Serie A ai loro colleghi dilettanti.
E, purtroppo, il nuovo anno, a dispetto dei buoni propositi, è iniziato sulla stessa falsariga di quello da poco andato in archivio visto che la cronaca è tornata a registrare episodi censurabili che nulla hanno a spartire con il calcio e con lo spirito autenticamente sportivo.
LND Sicilia, pugno in faccia all’arbitro: squalifica di cinque anni
Anzi, tutt’altro stando a quanto si legge nel comunicato nr.278 della Lega Nazionali Dilettanti Sicilia con il quale si rende noto che il Giudice Sportivo ha inflitto l’inibizione a svolgere ogni attività per 5 anni (fino al prossimo 12/01/2029) a un dirigente del Misterbianco Calcio, club che milita nel girone D della promozione siciliana.
Sempre secondo quanto si legge nel suddetto comunicato, il dirigente in questione, al termine del match perso per 0-1 dalla sua squadra contro il Città di Avola, avrebbe “colpito il direttore di gara con un violento pugno al volto procurando una lesione al labbro inferiore con fuoriuscita di sangue”.
Cosa aggiungere se non che si è davvero superato, e di molto, il segno: non solo i calciatori, gli allenatori, i loro collaboratori tecnici ma anche i dirigenti si abbandonano ad atti di violenza gratuita nei confronti delle ‘giacchette nere’ che non dovrebbero mai trovare posto su un campo da calcio ma che purtroppo, sempre più spesso, lo trovano.