Gustoso retroscena di mercato, svelato a distanza di 40 anni, raccontato dal campione del mondo: il rimpianto è ancora vivo
La storia del calcio, e quindi anche delle trattative di mercato, è piena zeppa di aneddoti, di retroscena, di curiosità legate a ciò che poteva essere e non è stato. Tanto relativamente a delle imprese sportive compiute o fallite, quanto a percorsi di carriera che non hanno avuto uno sbocco possibile in una determinata direzione.
È capitato dunque, negli ultimi anni, di leggere come un certo Francesco Totti fosse stato vicino al Real Madrid, tanto per citare un esempio. A proposito di campioni del mondo, ma non del 2006, uno dei giocatori più talentuosi di quella generazione che trovò l’alloro mondiale nella magica kermesse di Spagna ’82, è spuntato nelle ultime ore un retroscena di mercato a dir poco clamoroso.
E che, se anche sia stato conosciuto da pochi eletti all’epoca dei fatti, era caduto nel dimenticatoio. Accantonato nella cantina delle tante possibili sliding doors legate al percorso di un calciatore che ha segnato un’epoca.
Stiamo parlando di Franco Causio, la funambolica ala destra che ha dato, nella ultradecennale esperienza in maglia Juve, il meglio di sé. Vincendo tanti titoli e facendo innamorare gli amanti dell’estetica concreta. Quella al servizio della squadra, perché mai fine a se stessa. L’ex calciatore leccese ha spiazzato tutti raccontando un retroscena di mercato risalente al 1984.
Intervenuto in diretta a Radio Kiss Kiss Napoli, il giocatore classe ’49 ha spostato le lancette del tempo alla stessa estate in cui il Napoli di Ferlaino, con una magistrale operazione di mercato, portò all’ombra del Vesuvio El Pibe de Oro, Diego Armando Maradona.
Il fuoriclasse argentino fu la pietra più pesante nella costruzione di un progetto che di lì a tre anni avrebbe portato al Napoli il primo scudetto della storia. Una squadra che avrebbe potuto contare anche sull’apporto, in termini di esperienza e non solo, anche di Causio, se solo le cose fossero andate diversamente.
“Il più grande rimpianto della mia carriera è stato quello di non essere arrivato a Napoli nella stagione ’84-’85. Mi chiamò il direttore Juliano per farmi firmare con il club azzurro, ma io avevo già dato parola all’Inter e quindi mi trasferii in nerazzurro“, le amare parole del calciatore pugliese.
A giudicare dalla negativa esperienza in nerazzurro – solo una stagione, senza particolari squilli – forse sarebbe stato meglio trasferirsi in un club in cui avrebbe potuto parlare (quasi) la stessa lingua, a livello tecnico, del campione argentino…
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