Superlega, spunta la prima italiana pronta a dire di sì: il presidente si è esposto in maniera netta e chiara dopo la sentenza rivoluzionaria di ieri
La sentenza sulla Superlega rischia di cambiare in modo radicale il mondo del calcio. La rivoluzione è pronta con la conseguenza di creare presto una scissione tra chi seguirà l’UEFA e chi seguirà il nuovo movimento. A dire il vero ancora nessuno, tranne un’eccezione di cui a breve tratteremo, si sono esposti a favore della Superlega. Ma con il passare del tempo potrebbero venire fuori molti più club.
Il nuovo progetto è stato svelato ieri e si poggerà su tre competizioni di tre livelli differenti, un po’ come avviene oggi con i tre tornei organizzati dall’UEFA. La novità è che si baserà sulla meritocrazia e ci si qualificherà attraverso i risultati conseguiti nei campionati nazionali.
Insomma, le premesse sembrano portare a competizioni simil UEFA sotto un’altra egida. Il rischio? Avere ben sei competizioni internazionali con le squadre che decidono autonomamente a quale Lega far parte con una svalutazione del prodotto e tornei meno competitivi.
Ad ogni modo da adesso in poi FIFA e UEFA hanno perso il monopolio nell’organizzazione delle competizioni. C’è un’italiana che è pronta a dire sì, con il presidente che già si è esposto a favore di questa nuova Superlega. A sorpresa non è la Juventus, tra le principali organizzatrici del vecchio progetto, quando c’era ancora Agnelli.
Si tratta del Napoli di Aurelio De Laurentiis che ha clamorosamente aperto alle porte alla novità. Il patron azzurro si è schierato a favore della nuova competizione dopo che già in passato aveva strizzato l’occhio a questo tipo di novità. Non si tratta di un sì ad ogni costo quello di De Laurentiis, precisiamo. Solo a determinate condizioni.
Superlega, c’è il sì del Napoli
La prima è instaurare un dialogo con gli altri grandi club europei, per costruire insieme il progetto. La seconda, la più importante di tutti, è invece la partecipazione alla nuova competizione tramite criteri meritocratici e non in base al blasone.
Trattasi di due diktat fondamentali, raggiunti i quali De Laurentiis si dice pronto a sedersi ad un tavolo con i club europei per discuterne. D’altronde il patron azzurro da tempo stava aprendo all’idea di un torneo alternativo all’UEFA, in quanto è spesso in polemica con quest’ultima e il suo presidente Ceferin.