“Per me è un mistero come sia riuscito a resistere così a lungo ripensando a ciò che facevo tutti i giorni”
ll fumo nuoce gravemente alla salute: tale monito è stampato a caratteri cubitali sui pacchetti di sigarette con tanto di crudissime immagini dei devastanti effetti della nicotina sui bronchi e sui polmoni.
Enfisema, apnee ostruttive, insufficienza respiratoria, fibrosi polmonare e soprattutto tumore al polmone le patologie che possono aggredire un soggetto affetto da tabagismo.
Ancora oggi non è disponibile un protocollo di cura in grado di eradicare il tumore polmonare, motivo per il quale contro quest’ultimo l’unica arma efficace, come per ogni patologia tumorale, sono la prevenzione e uno stile di vita sano, il che si traduce nell’astenersi dal principale fattore di rischio, il fumo appunto.
Insomma, le ‘bionde’ (popolare nomignolo delle sigarette) esattamente come le bionde in carne e ossa sono tanto seducenti quanto pericolose. Del resto, ‘ Bacco, tabacco e Venere riducono l’uomo in cenere‘, ammonisce un popolare proverbio. Invece, per mandare in fumo la carriera di un campione dello sport è sufficiente il fumo di 700 sigarette in un giorno.
Oggi gli indiscussi re del ciclismo sono Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar che si sono divisi gli ultimi 4 Tour de France, la più prestigiosa corsa a tappe ciclistica, quasi una sorta di ‘campionato del mondo’ del pedale (il danese nel 2022 e nel 2023, lo sloveno nel 2020 e 2021).
A cavallo tra gli anni ’90 e i 2000 a contendere la maglia gialla ai vari Marco Pantani e Miguel Indurain c’era anche Jan Ullrich, un enfant prodige della bicicletta: il tedesco – oggi 50enne – a soli 22 anni e mezzo, alla sua prima partecipazione in assoluto alla ‘Grande Boucle’, è salito sul secondo gradino del podio, piazzandosi alle spalle del suo capitano, il danese Bjarne Riis, per poi vincere il Tour de France l’anno seguente, nel 1997.
Nel suo palmares anche la Vuelta a España, nel 1999, il titolo olimpico a Sydney 2000 e tre mondiali su strada, uno in linea dilettanti e due a cronometro Elite. Una carriera di successi e di eccessi, doping, alcol e cocaina, che gli sono costati la carriera, una maxi squalifica e l’ingresso nelle aule giudiziarie per le accuse di utilizzo di sostanze vietate ma che soprattutto lo hanno spinto sul bordo del precipizio.
Jan Ullrich: “Ho fumato più di 700 sigarette in un giorno”
In una sorta di seduta psicoanalitica a mezzo stampa, per liberarsi del suo ingombrante passato segnato dalla dissolutezza, Kaiser Jan continua a svelare – in questo caso al magazine ‘Humo’ – sconcertanti aneddoti sulla sua folle corsa verso il baratro mentre era al vertice del ciclismo: “Una volta ha deciso di stabilire un assurdo record mondiale… E ho fumato più di settecento sigarette in un giorno“.
Una vera e propria spirale di autodistruzione tanto che “per me è un mistero come sia riuscito a resistere così a lungo ripensando a ciò che facevo tutti i giorni. Se come corridore avevo insegnato al mio corpo a come soffrire, dopo la mia carriera quella sofferenza l’avevo indirizzata nella direzione sbagliata provando a distruggermi”.
Una testimonianza agghiacciante, quella dell’ex campione di ciclismo, che conferma una volta di più che talvolta un talento sportivo cristallino si accompagna a una personalità fragile come il vetro.