Inarrestabile nell’anno dello scudetto, non decisivo ora: a cosa è dovuta l’involuzione di Kvara? I tifosi lo amano sempre, lui però avrebbe una grossa preoccupazione.
Kvara sembra a tratti la copia sbiadita del calciatore elegante, sontuoso, inarrestabile e decisivo visto nel suo primo anno al Napoli. E nel quale è risultato decisivo per la conquista del terzo scudetto della storia azzurra. È un po’ così per tutti i calciatori ma nel suo caso si nota di più, indubbiamente.
Gli episodi che lo hanno visto protagonista in negativo contro l’Empoli, il Milan e la Juventus, partite nelle quali avrebbe potuto trasformare tre importanti azioni in gol (clamorosa quella fallita contro i bianconeri) sono lo specchio sia della stagione attuale dei campioni d’Italia che del momento no di Kvaratskhelia.
Il 22enne georgiano appare nervoso, precipitoso a volte, ed impreciso. Colpa anche del lavoro ulteriore che deve fare mancando un terzino di spinta in grado di creare le giuste sovrapposizioni con lui a sinistra. Cosa che porta Kvara a dover correre di più.
Ed il buon Kvicha fa quindi più fatica a mantenere la giusta lucidità, a tutto discapito della precisione. Ma appare evidente che ci sia anche qualcosa a livello mentale che lo turba. È parso evidente anche dalla reazione al tranello di Gatti contro la Juve e che gli è valso un cartellino giallo. A cosa potrebbe essere dovuto tutto questo nervosismo?
Kvaratskhelia, è colpa del mancato ritocco dell’ingaggio?
Per alcuni la causa di tutti i mali di Kvicha Kvaratskhelia sarebbe da individuare proprio nel mancato rinnovo con il Napoli, che lo porterebbe nel caso a guadagnare almeno il doppio rispetto al contratto attualmente in essere con il club di Aurelio De Laurentiis.
Ad oggi il giocatore dell’Est Europa percepisce 1,5 milioni di euro a stagione e la scadenza è fissata a giugno del 2027. Con l’eventuale nuovo accordo il suo procuratore, Mamuka Jugeli, punterebbe a fargli avere come minimo 3 mln all’anno.
Con lo stipendio attuale Kvara guadagna quanto Elmas e meno di Simeone (1,7 mln), Lindstrom (1,8 mln), Raspadori (2,5 mln) e Demme (2,5 mln) tra gli altri. I tre calciatori più pagati del Napoli sono Osimhen (4,5 mln), Zielinski e Di Lorenzo (3 mln). È lecito pensare dunque che il georgiano voglia avere un riconoscimento adeguato a quello che è il suo ruolo da titolarissimo.
Anche se nello scorso mese di settembre sempre il suo manager e pure suo padre Badri hanno dichiarato che il ragazzo è felice a Napoli e che non sentono il bisogno di dovere negoziare un nuovo accordo, essendo soddisfatti del contratto in corso. D’altronde De Laurentiis è sempre stato chiaro: con delle firme a lunga scadenza come nel caso di Kvara non è sua intenzione parlare di ulteriori prolungamenti.
Però è innegabile che, per l’importanza che riveste, il calciatore meriterebbe un riconoscimento più consono al suo valore. E comunque non è detto che la dirigenza azzurra resti sorda a questo presunto mal di pancia del suo talento.