Si tratta di uno dei calciatori più amati degli ultimi anni in Serie A, protagonista anche con la maglia del Napoli. Ecco i dettagli
Prima o poi arriva il momento, nella carriera di un calciatore, nel quale bisogna saper dire “basta”. Il passaggio del tempo è, purtroppo, un processo inesorabile e che non risparmia nessuno, neanche i grandi protagonisti dello sport più amato al mondo. L’età, la stanchezza, gli acciacchi fisici e in generale gli effetti del tempo si fanno sentire, e bisogna avere la lucidità di capire quando questo momento arriva e concludere la carriera nel modo migliore.
È questo, ad esempio, il caso di Mariano Andújar, portiere con un passato in Serie A e anche tra le fila del Napoli che, dopo sette stagioni all’Estudiantes de La Plata, ha deciso di annunciare il proprio ritiro, all’età di 40 anni.
L’annuncio è arrivato sul social network X, dopo l’ultima partita del campionato di Primera División contro il Lanús, pareggiata per 1-1.
Il club argentino ha annunciato che l’ex Catania appenderà gli scarpini al chiodo alla fine della stagione insieme all’attaccante Mauro Boselli, anche lui conosciuto in Italia per il suo passato con la maglia del Genoa.
Il portiere argentino si era messo in mostra proprio con la maglia dell’Estudiantes, allora allenato da Diego Simeone, con il quale aveva vinto il campionato di Apertura nel 2006 e la Copa Libertadores nel 2009. Nello stesso anno era stato portato in Italia dal Catania, del quale diventa il portiere titolare negli anni della permanenza in Serie A, esclusa una piccola parentesi in prestito all’Estudiantes nel 2012.
Nel gennaio 2014 viene preso in comproprietà dal Napoli, ma conclude la stagione in rossazzurro, non riuscendo purtroppo ad evitare la retrocessione in Serie B. Arrivato alle falde del Vesuvio per fare da secondo a Rafael Cabral, promosso titolare dopo la partenza di Pepe Reina in direzione Bayern Monaco, in azzurro vince da riserva la Supercoppa Italiana, proprio grazie alle parate del brasiliano ai calci di rigore, ma ben presto si ritrova a dover ricoprire il ruolo da titolare a causa delle prestazioni incerte del numero 1.
Dopo aver giocato qualche partita tra Europa League e Coppa Italia, risultando decisivo ai rigori contro l’Udinese che permettono agli azzurri di passare il turno ed approdare ai quarti di finale, da febbraio è titolare anche in campionato, collezionando 27 presenze totali. A fine stagione, risolta la comproprietà a favore del Napoli, gli azzurri lo cedono di nuovo all’Estudiantes, con il quale ha giocato fino ad ora.
Anche in Nazionale è riuscito a dire la sua, per quanto non sia stato titolare. Il primo a convocarlo è proprio il più grande idolo del Napoli e dei napoletani, Diego Armando Maradona, che lo porta anche in Sudafrica per i Mondiali 2010, ricoprendo il ruolo di secondo alle spalle di Sergio Romero, ruolo che ricoprirà anche in Brasile quattro anni dopo, quando l’Argentina arriverà seconda perdendo la finale contro la Germania.
Una carriera lunga e ricca di soddisfazioni che a maggio troverà la sua conclusione. Ogni fine, però, può essere un nuovo inizio: il portiere, infatti, ha dichiarato di voler diventare allenatore.
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