Scene mai viste su un campo da calcio. Inevitabile la mano pesantissima del giudice sportivo: 23 giornate di squalifica
Niente come il calcio esaspera le emozioni, nel bene e nel male. Se da un lato i festeggiamenti ad oltranza dei tifosi del Napoli hanno fatto il giro del mondo per la loro fantasia nell’esprimere tutta la loro irrefrenabile gioia per il terzo scudetto nella storia del club azzurro, troppo spesso siamo costretti ad assistere a scene che mostrano il volto peggiore dello sport più amato al mondo.
La grande bellezza del calcio e il suo lato oscuro che non è fatto solo di debiti, plusvalenze gonfiate e manipolazione dei risultati (la Procura Federale ha aperto un fascicolo d’indagine sul terzo gol del Perugia nel 3-2 contro il Benevento, match valido per l’ultima giornata di Serie B, per illecito sportivo) ma, purtroppo, anche di violenza. Sugli spalti degli stadi, con tifosi che bersagliano di insulti i calciatori di colore, e in campo, con i giocatori che troppo spesso si rendono protagonisti di scene poco edificanti.
Non per nulla il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’udienza concessa alle delegazioni dell’Inter e della Fiorentina, finaliste di Coppa Italia, ha richiamato i calciatori nerazzurri e quelli gigliati al rispetto del fair play evitando, quindi, i falli volontari pericolosi e le simulazioni che “sono come il Covid“. Appello che ovviamente è estensibile a tutto il mondo del calcio ma che è subito caduto nel vuoto alla luce di quanto successo.
Pensavamo di aver visto tutto, invece nel calcio al peggio non c’è mai fine. Uno spettacolo inqualificabile, indegno. Non esistono altri aggettivi per descrivere quanto accaduto in Mozzano-Forcese, playout di Seconda Categoria, girone H. Botte da orbi, inseguimenti e minacce in campo.
Orbene, sono arrivati i provvedimenti del giudice sportivo che inevitabilmente ha avuto la mano pesante. Al Mozzano, che è retrocesso per effetto dell’1-2 finale, è stata irrogata una multa di 300 euro. Inoltre alla squalifica del suo allenatore e di un suo dirigente, per 7 mesi ciascuno, si aggiungono quelle di suoi tre calciatori per un totale di 19 giornate di stop.
La Forcese, invece, è stata “graziata”: solo 100 euro di ammenda per la rissa finale e un calciatore squalificato per 4 turni a seguito di un rosso rimediato per condotta irriguardosa nei confronti dell’arbitro. Calcolatrice alla mano, in tutto sono 23 turni di stop e 400 euro di multa. Ed era solo un play out di seconda categoria…
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