Roberto Baggio è stato uno dei campioni più amati. Su di lui spunta un retroscena clamoroso che coinvolge anche l’Avvocato Gianni Agnelli
“Il Divin Codino“, come l’aveva ribattezzato il numero uno bianconero, è stato il giocatore italiano più amato degli anni ’90, rappresentando un punto di forza della Nazionale per tre edizioni dei Mondiali. In pochi sanno però questo particolare.
E’ stato uno dei giocatori più importanti della storia del calcio italiano. Roberto Baggio ha saputo incarnare come nessun altro in modo trasversale la passione azzurra per lo sport più amato del mondo. Dalla Fiorentina alla Juventus, e poi Milan, Inter, Bologna e Brescia. Ogni piazza ha saputo apprezzare il suo talento, così come la maglia della Nazionale, esaltata dalle sue gesta per tre Mondiali consecutivi (secondo posto nel ’94, terzo nel ’90).
Un Pallone d’Oro, vinto nel 1993, e una serie infinita di riconoscimenti in patria e all’estero. Per tutti era diventato “Il Divin Codino“, per bocca dell’Avvocato Gianni Agnelli, che lo strappò alla Viola creando quasi un caso di Stato. Era proprio l’inizio degli anni ’90, prima del Mondiale casalingo e nel calcio italiano c’erano ancora le bandiere.
Era un periodo in cui le squadre più forti e i campioni migliori erano tutti in Serie A, roba che l’attuale Premier League non può reggere il confronto.
Eppure la storia di Roberto Baggio poteva essere diverso, specie se Adriano Galliani fosse riuscito a portarlo al Milan, direttamente dalla Fiorentina. Il talento cresciuto al Vicenza, è approdato nel 1995 a Milanello, direttamente da Torino. Con i rossoneri Baggio vinse lo scudetto della prima stagione, con Fabio Capello in panchina, incontrando però tanti, troppi problemi di ambientamento.
Il braccio destro di Silvio Berlusconi ha raccontato come avesse provato in tutti i modi ad acquistarlo già alla fine degli anni ’80, quando ancora era in rampa di lancio all’Artemio Franchi. In una lunga intervista al Corriere della Sera, Galliani ha dichiarato: “Gianni Agnelli mi disse di rinunciare alla trattativa per acquistare Baggio, mettendo in mezzo anche discorsi extra calcistici, come la fusione tra la Rinascente e la Standa, che vedeva coinvolto il presidente Berlusconi”.
Alla fine l’Avvocato riuscì ad avere la meglio e portò “Il Divin Codino” a Torino l’estate seguente. Il resto è storia del nostro calcio.
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