Gli episodi di Bergamo, con Dusan Vlahovic vittima di insulti razzisti, scatenano polemiche a raffica: scontro in diretta
La 34esima giornata di campionato in Serie A ha scritto pagine importanti per questo campionato, con il triplo scontro diretto in zona Champions League che ha fornito indicazioni molto significative per la classifica. Purtroppo, però, non c’è stato soltanto questo. La vittoria della Juventus in casa dell’Atalanta ha avuto una polemica che ancora perdura, per fatti poco edificanti e che col calcio giocato c’entrano poco.
Dusan Vlahovic, entrato nel secondo tempo al posto di Milik, è stato bersagliato al suo ingresso in campo da reiterati insulti razzisti. Negli istanti conclusivi della sfida, proprio il serbo ha messo a segno la rete del definitivo 2-0 a favore dei bianconeri, reagendo in maniera polemica alle frasi ricevute. Alla fine, venendo ammonito, come da regolamento, dall’arbitro Doveri. Ma naturalmente il tema del razzismo negli stadi, del trattamento di simili episodi e delle reazioni dei protagonisti in campo tiene banco.
Come si vede nella foto sottostante, Vlahovic, che era stato ‘avvertito’ e addirittura ‘inseguito’ dall’arbitro Doveri che aveva provato a trattenerlo da una esultanza così polemica, ha accettato la decisione del direttore di gara tendendogli la mano. Ma è inevitabile chiedersi se tale regolamento sia giusto e che cosa invece sarebbe più corretto fare per debellare finalmente episodi del genere.
Il dibattito infuria e ha coinvolto anche diversi protagonisti negli studi televisivi in sede di commento. ‘Scontro’ verbale piuttosto acceso, su Mediaset, tra i giornalisti Fabrizio Biasin e Ivan Zazzaroni. Il direttore del ‘Corriere dello Sport’, parlando di Vlahovic, ha spiegato come a suo parere chi è vittima di questi episodi dovrebbe stare “attento a non accendere ulteriormente gli animi, sappiamo purtroppo come siamo messi negli stadi”, scatenando la reazione di Biasin che ha contestato duramente tali affermazioni: “Non sono assolutamente d’accordo. Cosa ha fatto di male Vlahovic? Ha messo un dito davanti alla bocca e ha fatto il gesto per dire ‘avanti, continuate pure’. Non mi pare abbia fatto nulla di che. Ha fatto bene, diversamente non succederà mai niente. Guardate Kostic a La Spezia, è uscito dal campo senza dire una parola, e nel suo caso degli insulti razzisti non si è parlato per niente, perché se ne era stato zitto e buono. Di fronte a episodi di razzismo, non esistono i regolamenti. Le partite vanno fermate e finché non lo faremo non cambierà nulla”.
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