La retrocessione è una possibilità sempre più concreta: il club pensa all’ultimo disperato tentativo per dare una scossa
Dopo l’ultima clamorosa sconfitta in uno scontro diretto, la squadra è scivolata al terzultimo posto ed è in zona rossa. La retrocessione, che fino a qualche settimana fa sembrava scongiurata, adesso è un pericolo concreto. Ecco perché il club, nonostante il campionato sia ormai finito, ragiona sulla possibilità di esonerare l’allenatore per dare una scossa all’ambiente.
L’ultima vittoria dello Spezia di Leonardo Semplici risale al 10 marzo, con un 2-1 sull’Inter che ha avuto del miracoloso visto che la porta di Dragowski era stata letteralmente cinta d’assedio dai nerazzurri. Il rigore di Nzola permise di trovare tre punti clamorosi, ma che rischiano di essere inutili. Disastrosi i liguri soprattutto in fase difensiva, con 56 reti incassate, la terza peggior retroguardia della Serie A. L’allenatore ex Spal è entrato in corso d’opera al posto di Luca Gotti: all’inizio sembrava aver dato le motivazioni giuste al gruppo, ma poi qualcosa è andato storto e adesso è in piena zona retrocessione. E rischia il posto.
Dai piedi di Nzola sono infatti passati tanti degli attuali 27 punti in classifica. L’angolano è il capocannoniere della squadra, ma dietro ha un abisso. Neanche con Semplici si è riusciti a trovare qualche alternativa. Verde è a 3 centri, a quota 2 Gyasi, Daniel Maldini e Bastoni. Il passaggio quindi dalla difesa a 3 a quella 4 non ha portato risultati degni di nota, tanto che Shomurodov, grande acquisto di gennaio arrivato dalla Roma, è fermo alla rete realizzata nell’1-1 contro la Salernitana.
Mancano solo quattro giornate e i punti di distacco dall’Hellas Verona sono tre. Non è impossibile riconquistare la zona salvezza, anche se il calendario è complicato: Milan, Lecce, Torino e Roma. I veneti invece affronteranno Torino, Atalanta, Empoli e Milan. Uno scontro diretto a testa e tante gare complicate in mezzo. Tutto è quindi ancora da decidere e la società sta pensando alla scossa.
Ci sarebbe quindi il secondo cambio in panchina nel giro di una stagione, anche se ovviamente c’è da valutare il sostituto. Può esserci un ritorno di Gotti, così come un nome nuovo, anche se ben pochi profili sarebbero disposti ad accettare una situazione così delicata. Un eventuale, possibile e probabile, fallimento sarebbe una macchia non da poco a curriculum.
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