Niente da fare in casa Juve, la conferma sulla rottura insanabile è arrivata davvero. Nuovi guai per i bianconeri in vista
“Come si cambia per non morire, come si cambia per amore” cantava Fiorella Mannoia in “Come si cambia”, brano scritto per lei da Ivano Fossati. Sembra la sintesi perfetta della stagione che sta vivendo la Juventus ed il programma per il prossimo futuro. Cambiare per necessità, non vi è altra via di uscita.
E il cambiamento dovrà necessariamente passare attraverso un ulteriore atto d’amore del club. Non solo con eventuali e improbabili immissioni di liquidità ma anche e, soprattutto, nel prendere in mano l’intera gestione della Juventus. Solo così si potrà dare il via ad un vero e proprio rinnovamento.
Le dimissioni dell’intero CDA bianconero, guidato dal presidente Andrea Agnelli, alla fine dello scorso gennaio, ha rappresentato il sostanziale passaggio di consegne della Juventus da un “ramo” all’altro della famiglia. Dal ramo Agnelli al ramo Elkann. Un cambiamento assai più profondo di quanto possa apparire a prima vista e che riporta l’orologio della storia della Juventus indietro di 17 anni!
Andrea Agnelli, figlio del Dottore Umberto e John Elkann, nipote dell’Avvocato Gianni Agnelli. Quanto si è scritto, confessato e sconfessato, riguardo i loro reali rapporti. Quante volte si è fatta strada l’ipotesi che all’interno della più potente famiglia italiana si stesse consumando un’insanabile frattura tra le due anime che la compongono.
L’attuale stagione e gli scenari che lascia intravedere, sembrano riportare la Juventus indietro di 17 anni. Nel suo periodo più difficile e buio. Calciopoli, il rischio Serie B o, addirittura della C. Gianni Agnelli è scomparso nel 2003, Umberto Agnelli poco più di un anno dopo. In quel momento John Elkann ha fatto la sua scelta, in quel momento è lui la Juventus. E la sua scelta è stata di abbandonare al loro destino, e senza alcun rimpianto, i dirigenti che componevano la famosa Triade, ovvero, Luciano Moggi– Antonio Giraudo–Roberto Bettega, responsabili, in misura evidentemente diversa, di ciò che stava avvenendo. Una Triade voluta fortemente da Umberto Agnelli, papà di Andrea, ex presidente dimissionario della Juventus.
Forse è partita da quel periodo la profonda diversità di vedute su come guidare e gestire il gioiello di famiglia preferito dall’Avvocato. Qualche giorno fa, il 29 aprile, Andrea Agnelli si è sposato per la seconda volta. A Lisciano Niccone, in provincia di Perugia, si è celebrato il rito civile che ha unito l’ormai ex numero uno della Juventus alla sua compagna, Deniz Akalin, madre di due dei suoi quattro figli. Un evento per pochi intimi, come da scelta degli sposi. E guardandosi intorno non si vede John Elkann. Un’assenza “pesante”, probabilmente non casuale. Forse è proprio come cantava Fiorella Mannoia: “Come si cambia per ricominciare“.
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