Domani il Napoli affronterà la Salernitana in un match che potrebbe diventare storico. In caso di vittoria, e di sconfitta o pareggio della Lazio contro l’Inter, gli azzurri diventerebbero campioni d’Italia.
Luciano Spalletti ha parlato alla vigilia del match in conferenza stampa.
“Da molto tempo sappiamo quale direzione dobbiamo intraprendere. Ci sono cose che sono al di sopra del nostro controllo ed è giusto che sia così, ci adeguiamo. Saremo pronti a giocare domani come lo saremmo stati oggi con le forze che abbiamo. Domani sarà una sfida estrema. Da molto tempo vogliamo giocare gare come queste, vivere queste nottate con la lucidità giusta”, ha commentato Spalletti.
“Il nostro campionato è stato affidato alla nostra idea di gioco e alla voglia di rendere le persone felici, non al Prefetto o al fato. Noi come squadra non abbiamo fatto nulla, anzi ci siamo adeguati modificando l’orario settimanale. Per quello che so è una questione di sicurezza. Affronteremo una squadra forte che viene da otto risultati utili consecutivi. La Salernitana è proiettata nel futuro, Iervolino sta facendo grandi cose”.
“Io non auguro a nessuno di perdere, l’odio verso gli altri non serve a difendere ciò che amiamo. Non rispondo né a Sarri né ad Allegri. dico solo che il nostro campionato è costruito in modo corretto per l’amore dei nostri tifosi. Dobbiamo pensare a loro, meritano una squadra seria che ce la mette tutta”.
“A Torino abbiamo fatto quello che avremmo dovuto fare. Andarli a prendere alti stando attenti alle loro ripartenze. Abbiamo fatto quello per cui eravamo stati criticati nelle partite col Milan, i rischi ci sono quando giochi così, ma bisogna accettarli”.
“Non avremo fatto ancora nulla fin quando ci mancherà un punto per la vittoria finale. Non è una cosa che si può preventivare, l’obiettivo è fare bene queste ultime gare. Abbiamo una sola opzione: vincere. Tour dell’anima in caso di vittoria? Con tuta e fischietto si pensa sempre di allenare giocatori forti, ma loro percepiscono le tue sensazioni. Bisogna trasferirgli l’entusiasmo per essere percepiti come leali. Io ho dedicato tutto il mio tempo al Napoli, ma è una mia necessità. Dipende da come sei fatto e da quanto impegno ci metti”, ha proseguito.
“Certo che sono emozionato, ho anche paura di non portarla a termine. Ma non puoi fare calcio se non vuoi vivere certe situazioni. Napoli è una città energica, da fuori si pensa che sia teatrale e fuori dalla realtà, ma è l’opposto. Se tutta la mia carriera è servita per arrivare a questo col Napoli, ne è valsa la pena. Anche loro vogliono qualcosa da raccontare. Sono ragazzi perfetti per il calcio, da allenatore sono contento dell’amicizia che è nata tra di loro”.
“Un paio di volte ho parlato con la squadra. Scegliere di vivere a Napoli ti obbliga a pensare anche all’ambiente oltre che al campo da gioco”, ha concluso.
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