Il Napoli è ad un passo dal conquistare il terzo scudetto della propria storia. Il traguardo è all’orizzonte: un ex fa gongolare i tifosi.
La delusione legata alla mancata qualificazione alle semifinali di Champions League è stata smaltita in maniera definitiva. Il Napoli, infatti, grazie alla vittoria ottenuta sul campo della Juventus ha stroncato sul nascere i propositi di risalita della Lazio seconda e fatto un altro passo concreto verso il terzo scudetto della propria storia. Il traguardo, visti i 17 punti di distanza che separano i due club, appare ormai all’orizzonte.
Ora resta da capire soltanto quando potrà ufficialmente scattare la festa in città. Le celebrazioni, in teoria, potrebbero prendere il via già nel week-end: serviranno, in particolare, un successo nella trasferta di Salerno ed una sconfitta (o un pareggio dei biancocelesti) contro l’Inter nel big match in programma domenica. Questione di giorni, quindi. Poi, il popolo azzurro potrà finalmente scendere in piazza ed esultare per un titolo che a Napoli manca da 33 anni. Da Diego Armando Maradona e Giovanni Di Lorenzo.
Un risultato meritato dal Napoli che in estate, dopo la partenza dei 4 senatori, è stato capace di allestire una rosa giovane, affamata di successo e molto più competitiva rispetto al passato. Il tutto, inoltre, tenendo sotto controllo i conti e senza fare spese eccessive. Un capolavoro firmato dal presidente Aurelio De Laurentiis e dal direttore sportivo Cristiano Giuntoli i quali, adesso, auspicano di aprire un ciclo vincente mantenendo in panchina Luciano Spalletti e blindando i principali gioielli della corona.
Napoli, Bianchi parla dello scudetto
Proprio di questo argomento ha voluto parlare l’allenatore del primo scudetto napoletano Ottavio Bianchi, nel corso di un’intervista concessa ai microfoni de ‘Il Corriere dello Sport’. “Ci sono state gare nelle quali restavi incantato perché il Napoli pareva non avesse punti deboli. Ha offerto di sé, spesso e non solo in campionato, la sensazione che fosse invincibile”.
Punti in comune con il trionfo del 1987 non ce ne sono, ad eccezione di uno. “È difficile, anzi impossibile, scendere in paragoni, non lo consentono i tempi, le diversità di questo calcio da quello. Trentasei anni di distanza rappresentano ere diverse. Però di analogo c’è la statura del successo, ottenuto contro un avversario che appartiene all’establishment”. Il sogno tricolore è alle porte, il popolo partenopeo può davvero sognare ad occhi aperti.