Proseguono senza sosta i commenti attorno alle vicende giudiziarie che vedono coinvolta la Juventus. E c’è chi parla chiaramente di “Pena assurda”
Calcio e tribunali. Sembra davvero di essere ripiombati nell’estate del 2006, quando ai giudici si chiedevano pene esemplari nei confronti della Juventus e dei suoi dirigenti. La stagione sta entrando nel vivo e non rimane molto tempo per le sentenze definitive. Il rischio che queste arrivino ad estate inoltrata diventa sempre più concreto.
Ci hanno sempre raccontato che la peculiarità della giustizia sportiva si dovesse ricercare nella velocità delle sue decisioni. Una velocità di giudizio che qualche volta ha creato disastri e che ora, però, sta venendo chiaramente meno nella vicenda-plusvalenze che vede sul banco degli imputati la Juventus.
Riassumiamo velocemente i fatti. La Corte d’Appello Federale ha condannato tutti i dirigenti della società bianconera e ha inoltre inflitto alla stessa una penalizzazione in classifica di 15 punti. La Juventus, a quel punto, ha inoltrato ricorso al Collegio di Garanzia del Coni che, a sua volta, ha accolto tale ricorso “riconsegnando” i 15 punti in classifica alla formazione di Massimiliano Allegri.
Misura, però, assolutamente temporanea dal momento che il Collegio ha ripassato la palla alla giustizia della Federcalcio per una nuova valutazione che porterà ad un nuovo processo federale.
In questo vortice di sentenze che si annullano e che rimandano a nuove sentenze che rischiano poi di far terminare la stagione in corso in prossimità dell’inizio della prossima, sono diverse le voci che si sono levate contro la giustizia sportiva.
Il giornalista Fabio Ravezzani, direttore di Telelombardia, ha espresso la sua opinione riguardo la questione plusvalenze Juventus e sulla penalizzazione inflitta e poi, temporaneamente, tolta alla formazione bianconera. Un cinguettio sul suo profilo Twitter ha posto l’attenzione sulla nota questione dell’afflittività della pena. Questo il suo giudizio:
“Nessuno ha notato la contraddizione del termine ‘afflittiva’ nella richiesta di penalizzazione Juve. Ciò che può essere afflittivo a gennaio (10-15 punti) potrebbe non rivelarsi tale a fine stagione. Un controsenso evidente. Allora tanto vale decidere a fine giugno. Assurdo“. Invece adesso il procuratore della Figc, Giuseppe Chinè, sarà costretto a riprendere in mano le carte e procedere in direzione di un nuovo processo federale.
E, riguardo i tempi, se si opterà per un’ammenda, la fine di maggio potrebbe essere una data plausibile per chiudere definitivamente la vicenda, qualora invece dovesse giungere una nuova penalizzazione con un eventuale, e a quel punto assai probabile, nuovo ricorso della Juventus al Collegio di Garanzia del Coni, i tempi fatalmente si dilaterebbero e si potrebbe arrivare alla fine di agosto. C’era una volta la giustizia sportiva con i suoi tempi celeri.
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