La storica bandiera dei Reds, che da tempo ha intrapreso la carriera di allenatore, ha chiuso la carriera con un’altra maglia
È stato un idolo assoluto della Kop. Una bandiera. Un simbolo. Uno della curva – sì, perchè la gradinata del Liverpool può essere assolutamente assimiliata ad una delle nostre curve – che scende in campo con la maglia della squadra per cui ha fatto sempre il tifo da bambino. Steven Gerrard è un’istituzione ad Anfield Road. Un legame che va anche oltre il calcio giocato.
Il nome di Gerrard infatti è e sarà per sempre legato alla tragedia di Hillsborough (stadio dello Sheffield) del 15 aprile 1989, quando morirono 96 persone. All’età di 9 anni, il futuro Capitano dei Reds apprese la notizia della scomparsa di tantissimi tifosi, tra cui suo cugino Jon-Paul Gilhooley, deceduto all’età di dieci anni. “È stata dura quando ho saputo che uno dei miei cugini aveva perso la vita, vedere la reazione della sua famiglia mi ha spinto a diventare il giocatore che sono oggi“, ha dichiarato Steven per spiegare la dedica della sua autobiografia pubblicata nel 2006, che si intitolava “Io gioco per Jon-Paul”.
Ovviamente già molti anni prima dell’uscita del libro Gerrard aveva fatto ampi riferimenti a quanto e come il cugino scomparso fosse stato uno stimolo a dare il massimo per quella maglia. La sua carriera parla da sè, anche se il centrocampista avrebbe potuto vincere molto di più. Nella personale bacheca dell’ex Nazionale inglese figurano infatti la storica Champions League del 2005 – quella vinta contro il Milan ai rigori dopo aver chiuso il primo tempo in svantaggio di tre reti – una Coppa UEFA. due Supercoppe europee, due Coppe d’Inghilterra, tre Coppe di Lega e due Community Shield.
Gerrard-Liverpool, un matrimonio finito nel 2015
Gerrard non ha mai vinto una Premier League. Nemmeno nel 2014, quando il titolo sembrava cosa fatta dopo 24 anni d’astinenza. Lui stesso commise un errore decisivo che consentì al Chelsea di passare in vantaggio e vincere ad Anfield, consegnando il titolo nelle mani del Manchester City di Manuel Pellegrini. E tanti saluti al sogno di Gerrard di diventare per la prima volta Campione d’Inghilterra.
L’anno dopo, già nel gennaio del 2015, l’annuncio sulla decisione che alla scadenza del contratto, che sarebbe stata di lì a 6 mesi, Gerrard sarebbe passato ai Los Angeles Galaxy. Il club americano, con cui il calciatore britannico disputò un totale di 39 incontri con 5 reti, è e resta l’unica altra squadra, oltre all’amato Liverpool, con cui Gerrard giocò. Un esilio deciso di comune accordo con l’ambiente, ma che non ha minimamente scalfito l’amore della Kop nei suoi confronti.