Dura bocciatura da parte dell’Uefa. difficile che lo rivedremo in azione, almeno per questa stagione.
La gara di andata dei quarti di finale di Champions League ha generato non poche polemiche.
La sconfitta del Napoli, 1-0 per i rossoneri con gol di Leao, è viziata da una serie di errori arbitrali che hanno alimentato l’ira dei tifosi napoletani.
L’espulsione di Anguissa, le ammonizioni di Di Lorenzo e Kim ed il mancato cartellino giallo a Krunic e Leao sono il volto di una partita gestita male nella sua interessa.
Fin dalla partita, ancora prima del termine, il rumeno Kovacs è stato bersagliato dagli addetti ai lavori per i suoi fischi discutibili.
Soprattutto è stata notata la duplice gestione, cambiata totalmente tra primo e secondo tempo. Un primo tempo con pochissimi fischi e un secondo tempo molto severo, con gialli discutibili e fischi esagerati.
Anche l’Uefa ha notato la sua prestazione, bocciandola totalmente. Ne ha parlato l’edizione odierna de Il Mattino.
Milan-Napoli, Kovac bocciato dall’Uefa
Il quotidiano ha analizzato la performance del rumeno Kovacs, direttore di gara, ed il giudizio dei suoi superiori.
“Difficile che lo rivedremo arbitrare una gara europea in questa stagione, vista la bocciatura dell’Uefa. Roberto Rosetti, capo degli arbitri, ha assistito alla partita. Solo Spalletti ha parlato, ma tutto il Napoli è arrabbiato”, ha scritto Il Mattino.
“Addirittura due associazioni hanno preparato una class action contro l’Uefa. Non si vuole fare la parte dei piagnogni ma non ammonire Leao per il calcio alla bandierina o a Krunic (diffidato9 sono due errori tecnici. Pesante anche il cambio di atteggiamento tra primo e secondo tempo del direttore di gara, passato dal non fischiare nulla ad ammonire tutti. Forse qualcuno l’aveva già ripreso nell’intervallo”. conclude il quotidiano.
Un arbitraggio dannoso nei confronti del Napoli ma anche del calcio in generale, soprattutto in occasione di una partita così importante e, sulla carta, spettacolare.
Testa adesso alla gara di ritorno allo stadio Maradona, con la speranza di rivedere uno stadio attivo dopo la presunta “pace” tra tifo organizzato ed autorità.