La stagione top del Napoli, unita all’esplosione di nuovi calciatori sta scatenando una ‘mania’ internazionale.
Qualche giorno fa, in una delle sue lunghe interviste fiume, Aurelio De Laurentiis è tornato a parlare della cifra di quasi 80 milioni di simpatizzanti nel mondo per il Napoli. Premesso che simpatizzante è diverso da tifosi e soprattutto che le stime di 80 milioni sono decisamente al rialzo, è indubbio però che il Napoli negli ultimi anni ha conquistato sempre più popolarità anche all’estero.
La costante partecipazione alle coppe europee, con gli azzurri che al momento detengono in Italia la più lunga striscia aperta di partecipazioni consecutivi ad almeno una delle competizioni continentali, ha reso certamente il Napoli un presenza sfissa anche agli occhi dello spettatore europeo. E’ infatti dal 2010, anno in cui Mazzarri portò il Napoli a qualificarsi per l’Europa League, che gli azzurri non mancano l’appuntamento continentale. Anche nelle annate più compliate, come ad esempio il 2020, il Napoli è comunque riuscito a centrare la qualificazione ad una competizione continentale.
Un fattore certamente non da sottovalutare visto che, a livello di brand e di immagine, due punti sui quali questa proprietà batte molto, essere sempre visibili sui palcoscenici continentali fa tutta la differenza del mondo. A questo poi aggiungici altri fattori legata alla storia della squadra partenopea: il mito di Maradona, un tifo che, al di là delle recenti vicende, ha comunque una certa aura di fascino e folklore, ma anche un’incredibile coincidenza che si è verificata quest’anno: il Napoli vince, ma con campioni nati e cresciuti non nei mercati ‘maggiori’.
E’ indubbio che nella geografia del calcio ci siano paese che, per storia e tradizione del loro movimento sportivo, abbiamo avuto un impatto maggiore, mentre, almeno fino a pochi anni fa, altri paesi erano rimasti un po’ confinati nella periferia del pallone. Il Napoli quest’anno ha indovinato colpi che, in un primo momento, sembravano di seconda fascia, ma che poi si sono rivelati estremamente decisivi.
Basti pensare al georgiano Kvaratskhelia, che ha immediatamente dato, oltre che a gol, assist e vittorie sul campo, anche una proiezione internazionale del Napoli nell’area della Georgia e del Caucaso. Le scene di tifosi georgiani che da Tblisi vengono a Napoli per assistere ai match del loro fuoriclasse. Oppure Kim, il quale ha letteralmente scatenato una mania tra i turisti asiatici che vengono a Napoli. Camminando per le metro e per le vie del turismo non è raro vedere turisti asiatici con la maglia numero 3. Con tutti i benefici di ritorno di immagine per la squadra partenopea, sempre più indissolubilmente legata all’iconicità della città.
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