L’attaccante del Napoli Victor Osimhen è salito agli onori delle cronache, ma arriva il paragone che lascia decisamente spiazzati.
Tra le fila del Napoli una stagione straordinaria la sta facendo senza ombra di dubbio Victor Osimhen. Il centravanti nigeriano è capocannoniere sia degli azzurri che del campionato. Naturale quindi che si stia prendendo tantissimi complimenti da parte della stampa sportiva e non solo.
Oggi però, a proposito di Osimhen, è arrivato un paragone decisamente particolare. A farlo, all’interno di una lunga intervista ai microfoni di Radio Napoli Centrale, il condirettore del Corriere dello Sport Alessandro Barbano, che ha paragonato il salto di Osimhen a quello dell’attaccante della Nazionale italiana Mateo Retegui, fresco di gol proprio di testa contro Malta: “Retegui devo ammettere che ha delle qualità, ma spesso va in sospensione come Osimhen.”
Barbano parla poi in generale della situazione Retegui e delle polemiche che ci sono state attorno alla sua convocazione: “Non dobbiamo essere troppo rigidi nella nostra concezione di italianità, oggi ci sono italiani naturalizzati che sono diventati cittadini a tutti gli effetti cittadini di questo paese.”
Italia, Barbano: “Deluso perché non è iniziato un nuovo ciclo”
Il condirettore del Corriere dello Sport passa poi a parlare in generale della nazionale italiana. Barbano ravvisa una problematica nel non avere il coraggio di voler aprire un nuovo ciclo dopo il disastro della mancata qualificazione ai Mondiale in Qatar: “Devo dire che sono rimasto deluso dal fatto che il ciclo della Nazionale non abbia prodotto un nuovo inizio dopo l’esclusione dal Mondiale e il ciclo finito dell’Europeo. Non vedo alcuna nuova filosofia o cambio significativo. È un peccato che Mancini abbia deciso di giocarsi la qualificazione con gli stessi giocatori di Wembley e poi abbia cercato di rimediare la sconfitta contro l’Inghilterra, mettendo in campo le riserve.”
Una bacchettata poi anche a Mancini: “Vedo il CT un po’ indebolito psicologicamente dopo la delusione subita. Un CT è giusto che sperimenti nuove formazioni. Ma devo dire che la logica di dare una maglia a chiunque per vedere come si comporta in allenamento non ha senso. La sperimentazione deve essere finalizzata a qualcosa, altrimenti c’è solo confusione.”