Il Napoli si gode la sua squadra, il suo tecnico e il suo pubblico ma, dopo la Nazionale Italiana, non mancano i commenti sulla prestazione di Di Lorenzo.
Il Napoli ha fatto del gruppo il suo punto di forza. Ogni giocatore è importante per il gruppo di Luciano Spalletti, che segue ciecamente il suo capitano Giovanni Di Lorenzo. Il commento su di lui spiazza.
La città di Napoli non perde nessun momento per esprimere tutto l’entusiasmo che questa stagione sta alimentando. La squadra partenopea sta facendo cose splendide e gli azzurri si stanno godendo tutto.
Al Maradona, poi, nella serata di ieri è stata ospitata anche la Nazionale Italiana. La prima gara per le qualificazioni agli Euro 2024 contro l’Inghilterra non è andata come ci si sarebbe aspettati. E a deludere è stato anche Giovanni Di Lorenzo. Il giornalista ha spiegato il motivo della sua prestazione.
Napoli, quanti elogi dopo la partita della Nazionale Italiana: non manca il commento per la prestazione di Di Lorenzo
Il giornalista Umberto Chiariello è intervenuto a ‘Radio Napoli Centrale’. Nel corso del programma ‘Un Calcio alla Radio’ il suo editoriale: “Il Maradona è abituato ad altri spettacoli. Giovanni Di Lorenzo spaesato a giocare con compagni che non avevano idea di come costruire una catena. Questa Nazionale è regredita in maniera mostruosa. Tutti ci stiamo fossilizzando sulla ricerca del centravanti, un problema serio. Retegui ha avuto una palla gol e l’ha segnata, il suo contributo l’ha dato”.
Continua: “L’Italia ha vinto gli Europei sulla base di 3 elementi fondanti. Dovrebbe giocare con Scalvini e Bastoni, oppure Romagnoli e Casale, ma non Toloj e Acerbi. Il secondo problema sono gli esterni: Chiesa o Berardi e Insigne erano il valore aggiunto di quella Nazionale. Autolesionisticamente, oltre Berardi, non c’è nessuno. Zaccagni non viene convocato per punizione”.
“Il terzo problema – aggiunge -è quello più grande di tutti, il solito che pongo sempre al centro dell’attenzione: il centrocampo. Agli Europei c’era corsa e qualità con Barella, Jorginho e Verratti. La colpa di Mancini è di non essersi evoluto. Dopo il Mondiale mancato, Mancini e Gravina si dovevano dimettere“.
“Ieri – ha concluso – al Diego Armando Maradona, c’è stata una sola cosa bella: il pubblico di Napoli, a parte gli imbecilli che fischiano gli inni, Napoli imbandierata d’azzurro, l’epicentro mondiale della gioia del calcio. Questa è la Napoli che ci piace“.