Simeone è uno dei simboli di questo Napoli, nonostante non sia affatto un titolare. Ma il suo rendimento spiega bene il successo del club.
Il Napoli è nella storia, e la stagione non è ancora finita! La qualificazione ai quarti di finale di Champions League è un risultato unico nella storia del club, mai raggiunto nemmeno ai tempi di Maradona. E il vantaggio di +18 sulle inseguitrici più vicine in Serie A sembra avvicinare uno scudetto veramente impensabile a inizio stagione. Anche un grande ex del club azzurro fa allora i complimenti ai ragazzi di Spalletti, a partire da Simeone.
Quest’anno, sia in termini di risultati che di gioco, il Napoli ha dimostrato di non essere secondo a nessuno. E la cosa veramente eccezionale è che questo discorso non vale solo per l’Italia, ma anche per l’Europa, viste le prestazioni in Champions League. In attesa di sapere contro chi giocherà ai quarti di finale, il club partenopeo si gode un momento di forma eccezionale.
E anche i giudizi più che lusinghieri di tanti suoi ammiratori, a partire da Pep Guardiola, secondo cui il Napoli è la squadra più forte d’Europa. Ma non solo, ovviamente: sempre più esperti parlano bene oggi della squadra di Luciano Spalletti. ‘Notizie.com’ ha intervistato, per esempio, Oscar Magoni, centrocampista azzurro dal 1999 al 2002 e oggi direttore sportivo della Viterbese.
Magoni celebra il Napoli ed elogia Simeone
“Con questo gioco nulla è impossibile” commenta il dirigente sportivo lombardo. Le stelle del Napoli, ormai, sono note ed è difficile aggiungere altro alla loro eccezionale stagione, ma Magoni ha voluto andare oltre. L’ex centrocampista dei partenopei infatti pone l’accento sulla scelta della rosa, anche nelle riserve, rivelatesi spesso fondamentali per la continuità di rendimento della squadra nel corso della stagione.
“Quelli che sono in panchina farebbero i titolari in tantissime squadre. – spiega – Faccio l’esempio di Simeone, troverebbe una maglia in tanti altri club”. Il Cholito, pur non essendo un titolare, è uno dei giocatori più spesso portati a esempio per raccontare il Napoli di quest’annata. I suoi dati parlano di 8 reti in 24 partite, ma in realtà si tratta di scampoli di gioco appena: solo 572 minuti in campo fin qui.