Il Napoli affroterà la Lazio domani sera, trovandosi di fronte al suo ex allenatore Maurizio Sarri. Spalletti ha parlato di lui in conferenza.
Napoli-Lazio non è solo un match di alta classifica, tra la capolista e la quarta del campionato (peraltro a sole 2 lunghezze dal secondo posto). È infatti anche la sfida tra Spalletti e Sarri, due allenatori legati dalla passione per il bel gioco, dalle origini toscane e, ovviamente, anche dal club partenopeo. L’attuale tecnico azzurro non ha mancato di parlare del suo conterraneo nella conferenza stampa di oggi.
Le due squadre si affronteranno domani sera al Maradona, con i biancocelesti che sperano di restituire ai campani il risultato dell’andata. Il 3 settembre, infatti, il Napoli si era imposto per 2-1 all’Olimpico in rimonta: Kim Min-jae e Kvaratskhelia avevano infatti risposto a Zaccagni. Il ritorno può rappresentare molte insidie per la formazione partenopea, anche se il rendimento dei biancocelesti è ancora un po’ altalenante.
A parte questo, il Napoli di oggi è comunque figlio, in un certo senso, di quello guidato da Sarri tra il 2015 e il 2018, se non altro nella spettacolarità del gioco. Ma anche nelle ambizioni, perché sotto l’attuale tecnico della Lazio i campani arrivarono a lottare per lo scudetto. Nel 2017/2018 arrivarono a 91 punti, chiudendo però solo secondo dietro la Juventus.
Il tecnico di Certaldo non nasconde certo l’importanza dell’eredità sarriana sul Napoli attuale, anzi ci ha tenuto a sottolinearla. “Sui campi di Castel Volturno ancora ci sono le linee di passaggio del calcio di Sarri, e quando la palla finisce su quelle linee va ancora più veloce” ha detto in conferenza stampa. L’attuale allenatore del Napoli ha rivelato che, negli anni passati, seguiva spesso la squadra di Sarri in tv: “Quando ero a casa sceglievo sempre di vedere il Napoli e lo applaudivo”.
Un rapporto, dunque, molto buono lega i due allenatori toscani, rendendo la sfida di domani ancora più interessante. “Sarri è stato un Masaniello dal punto di vista calcistico” ha detto Spalletti, riferendosi al noto capo dei ribelli che nel corso del XVII secolo cercarono di cacciare gli spagnoli da Napoli. “È stato – spiega Spalletti – capopopolo di una rivolta di un modo di vedere il calcio”.
Due allenatori con molto in comune, non solo per le origini e per il legami con il Napoli. “Io vedo che Sarri ha delle cose che sono simili, piace a entrambi andare in tuta. – ha scherzato Spalletti, per poi aggiungere, più seriamente – Ci piace questa idea di voler fare la partita, di voler comandare il gioco attraverso anche il possesso palla”.
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