Arrivano le parole dell’attaccante del Napoli Khvicha Kvaratskhelia dopo la vittoria contro l’Eintracht Francoforte in Champions League
Il Napoli ha battuto l’Eintracht Francoforte in Germania al Deutsche Bank Park per 0-2, grazie ai gol di Victor Osimhen e Giovanni Di Lorenzo. Tanto dominio da parte degli azzurri, che hanno anche sbagliato un rigore con Kevin Trapp che ha ipnotizzato Khvicha Kvaratskhelia. E’ il primo vero errore dell’attaccante georgiano da quand’è arrivato al Napoli. Ma durante la partita ha deliziato appassionati e addetti ai lavori con uno splendido colpo di tacco per il gol di Di Lorenzo, che ha ricordato molto quello di Guti.
Proprio Kvaratskhelia è stato intervistato ai microfoni dei canali ufficiali dell’UEFA: “Ho scelto il numero 77 insieme al mio agente, che conosco da tantissimo, è come se fosse un membro della mia famiglia. Il mio numero preferito è il 7, perciò abbiamo scelto il 77”. Una piccola curiosità, poi sulla Champions ha detto: “Era difficile credere che avrei giocato la Champions, ma anche in Serie A. La mia preparazione per le partite è cambiata”.
Napoli, Kvaratskhelia parla del suo soprannome
Kvaratskhelia ha parlato del suo soprannome, ‘Kvaradona‘, che fa storcere molto il naso ai fedeli più devoti a Maradona. Ma questo nomignolo sta spopolando, soprattutto all’estero. Queste le parole dell’attaccante georgiano: “Non me l’aspettavo, ma questo soprannome mi ha dato una grande spinta. Credevo fosse incredibile che il mio nome venisse associato a una leggenda di questo livello. Non sapevo quale dovesse essere la mia reazione. Dovevo ringraziare o fare altro? A poco a poco mi sto abituando, posso dire di essere felice quando mi paragonano a un giocatore del genere. E’ incredibile”.
Parole molto belle da parte di Kvara, consapevole del peso che ha Maradona nella città di Napoli e in tutto il mondo dopo tutti i suoi successi. In questa stagione, Kvaratskhelia ha giocato 25 partite tra Serie A e Champions League, con 12 gol e 15 assist. Numeri stratosferici, per un giocatore pagato ‘soltanto’ 10 milioni di euro e che oggi vale almeno dieci volte di più.