Il pensiero che tortura Luciano Spalletti: il suo Napoli è primo in classifica, eppure c’è qualcosa che non tiene totalmente tranquillo l’allenatore.
Il Napoli è primo, meritatamente e con un distacco rispetto alla seconda in classifica veramente importante. Il tutto, ovviamente, è merito del grande lavoro svolto da un signore come Luciano Spalletti, che nel corso di questi mesi ha costruito una squadra che ad oggi sembra inarrestabile. Non è semplice lavorare su giocatori che non hanno mai messo piede prime nella nostra Serie A, vedi Kvara, Kim o anche Olivera. Tutti hanno dimostrato grande valore e talento, ed il merito è anche dell’allenatore che ha saputo tirare fuori da loro il meglio.
Oggi si guarda avanti con grande fiducia. Quella parole, Scudetto, non è più chiusa nel cassetto della scaramanzia. I tifosi la pronunciano senza troppi problemi, anche perchè davvero quest’anno sembra quello giusto. Quanto meno ci si può credere con grande consapevolezza, perchè sarebbe assurdo non pensare che il Napoli a sto giro è davvero lì per portare a casa un titolo importante. Eppure, c’è un pensiero che attanaglia proprio lui, Spalletti.
Napoli primo, Scudetto nel mirino: un pensiero tortura Spalletti…
Si, perchè in fin dei conti tutto può ancora succedere. Certo, con un Napoli come questo sembra difficile andare incontro ad un ribaltamento di fronte che possa trascinare giù gli azzurri. Difficile, certo, ma non siamo ancora nell’ambito dell’impossibilità. Ecco nella mente di Luciano Spalletti c’è un pensiero che lo tortura, come svelato nell’edizione di oggi dal ‘Corriere della Sera’, che ha spiegato questo particolare retroscena.
“Resta nel suo ufficio nel centro sportivo di Castel Volturno a torturarsi soltanto al pensiero che possa spuntare una cattiva stella”, la rivelazione sull’allenatore del Napoli. Insomma, il pericolo c’è ed anche la paura che ala fine qualcosa possa andare storto al punto da rovinare tutti. Allo stesso tempo, però, Spalletti nutre anche grandi speranze: “Ma intanto tiene il vino in freddo, perché alla grande festa lui ci pensa eccome”, ancora il racconto del ‘Corriere della Sera’.