Dopo i beceri cori dei tifosi dello Spezia nel corso della gara di di ieri contro il Napoli bisogna registrare un importante appello.
Dopo la gara contro la Roma di José Mourinho, il Napoli ha battuto anche lo Spezia di Luca Gotti. Gli azzurri hanno infatti battuto il team ligure con un secco 0-3, grazie al rigore realizzato da Kvaratskhelia e la doppietta di Victor Osimhen.
Nonostante il risultato finale, la squadra di Luciano Spalletti ha dovuto aspettare i primi minuti della ripresa per sbloccare la partita. Nel primo tempo, infatti, lo Spezia, anche sfruttando un giro palla lento del Napoli, è riuscito a chiudere tutti gli spazi. Tuttavia, i bianconeri, visti anche i cambi nelle fila partenopee, nei secondi 45 minuti del match hanno dovuto alzare bandiera bianca.
Ma la gara di ieri del Picco non è passata alle cronache solo per la vittoria dell’ennesima vittoria del Napoli, ma anche per alcuni beceri cori da parte della Curva dei tifosi dello Spezia. In questo settore, infatti, ci sono state delle offese sia nei confronti del capoluogo campano che di Diego Armando Maradona. Proprio su questa bruttissima vicenda bisogna registrare un appello molto importante al Giudice Sportivo.
Cori in Spezia-Napoli, l’appello al Giudice Sportivo di tre illustri tifosi azzurri: “Bisogna applicare la tolleranza zero”
Maurizio De Giovanni ( scrittore), Gaetano Quagliariello (senatore) e Sandro Ruotolo ( giornalista ed ex senatore) hanno infatti diramato questo comunicato congiunto: “Se allo Spezia, per gli infami cori contro Napoli, Maradona e Spalletti, devono essere inferti nient’altro che i soli 10.000 euro di multa, chi di dovere può anche risparmiarsi questa sanzione: sotto il profilo pedagogico è persino meglio. Perché così non si comunica che l’inciviltà e l’incitamento all’odio sono lesioni che valgono così poco”.
La nota congiunta poi continua: “Questa è nostra battaglia dalla quale non abbiamo nessuna intenzione di recedere. Se il calcio vuole essere un mondo permeato dal rispetto dell’altro e della legalità; se l’Italia vuole essere un Paese nel quale ci si senta fratelli e non alligni l’odio razziale, bisogna applicare negli stadi la tolleranza zero, punendo chiunque commetta un errore, senza indulgenze determinate dal tifo o altro. E, inoltre, bisogna prevenire la violenza stroncandone le cause, piuttosto che limitarsi a reprimerla quando è ormai è troppo tardi”.