Non c’è dubbio che Victor Osimhen sia oltremodo un attaccante formidabile. Secondo un’opinione, lo sarebbe ancora di più se giocasse in una squadra “più forte del Napoli”.
Irresistibile e irrefrenabile è Victor Osimhen. Ad oggi si tratta del calciatore che ha segnato più reti in Serie A nella stagione in corso con un totale di 14. Numeri che lo collocano nell’olimpo dei goleador europei, soprattutto se si bada alla capacità produttiva e interpretativa del ruolo, quando affiancato da Kvaratskhelia, Lozano e Politano.
Ciò potrebbe mettere la società di Aurelio De Laurentiis in una situazione complicata, quando la stagione sportiva volgerà al termine. Sarà difficile resistere alle offerte che arriveranno per il centravanti nigeriano, fra le quali la prima dovrebbe superare i 100 milioni di euro e avere come mittente il Manchester United.
Perciò il patron non ci pensa e insieme a mister Spalletti gode al momento delle sue prestazioni. Si penserà poi a come eventualmente sostituirlo, sebbene consapevoli che in circolazione non ci sono così tanti calciatori abbordabili con tali numeri stagionali.
Napoli, Marchetti esalta Osimhen: “Fa la differenza”
È stato un tema di dibattito a ‘Radio Marte’ durante la trasmissione ‘Forza Napoli Sempre’. Il giornalista Luca Marchetti, intervenendo in diretta, ha dichiarato: “È difficile fare paragoni con Lewandowski, Benzema e Haaland. Nell’incidenza che Osimhen ha sui risultati del Napoli può valere quanto il francese per il Real Madrid o il norvegese per il City. Il Napoli può fare strada anche in Europa grazie a Osimhen. A livello realizzativi non ha nulla da individuare a molti attaccanti. Se giocasse in una squadra ancora più forte, sebbene il Napoli già lo sia molto, probabilmente segnerebbe ancora di più. Comunque fa la differenza”.
In effetti, i numeri dicono che ad oggi il Napoli anche grazie a Osimhen non sia secondo a nessuna formazione europea. Sulla stagione azzurra allora il giornalista riflette: “La squadra sta facendo un campionato eccezionale. Inoltre sono 13 anni che gli azzurri sistematicamente vanno in Europa. Non è un aspetto secondario, lo fanno anche con i conti a posto…”.