Uno dei grandi affari recenti del Napoli nasce da una soffiata giunta all’orecchio del Ds Giuntoli: i retroscena dell’arrivo in azzurro.
Alla vigilia di Napoli-Roma mister José Mourinho, intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida dello Stadio Maradona, si era soffermato in particolare su uno dei calciatori della rosa del suo avversario Luciano Spalletti, ovvero il difensore centrale, Kim Min-Jae.
Il tecnico giallorosso aveva raccontato di averlo cercato in tempi non sospetti, prima che il Napoli lo individuasse e lo soffiasse alla concorrenza: “Volevo Kim quando allenavo il Tottenham, ma il club non mi ha aiutato. All’epoca costava 10 milioni di euro, mentre loro ne offrirono 5. In quel momento non si potevano spendere altri soldi, ma il giocatore desiderava tanto venire”.
In effetti il Napoli per portarlo in Italia dalla Turchia ha versato nelle casse del Fenerbahce ben 19,5 milioni di euro. Di meno non avrebbe potuto fare. D’altronde al direttore sportivo Cristiano Giuntoli toccava l’arduo compito di portare in squadra un calciatore per sostituire uno dei capitani partiti, ovvero Kalidou Koulibaly.
Come il Napoli ha studiato e portato Kim in Serie A: il retroscena
L’edizione odierna de ‘La Gazzetta dello Sport’, tuttavia ha svelato un retroscena interessante sull’arrivo a Napoli del suo nuovo numero 3. La decisione di puntarvi non è stata affrettata o sorta come colpo di fortuna. La società partenopea l’aveva nei suoi radar da tempo. Nel dettaglio pare che una prima “soffiata” fosse giunta già nel 2019 dalla Cina, attraverso un tecnico che in quel frangente si trovava in Super League.
I vari analysts hanno poi cominciato a studiare nel dettaglio il profilo per ciò che ne riguardava le prestazioni tanto in casa quanto in trasferta, nonché il rendimento contro squadre di maggiore e/o minore spessore e le diverse posizioni occupate in campo. Dopodiché è giunta una relazione dettagliata a Giuntoli, che con il patron Aurelio De Laurentiis ha approfondito l’aspetto economico dell’affare prima di considerare il sudcoreano quale la migliore alternativa per la difesa. Anche mister Spalletti se n’è invaghito subito e, considerati i risultati, nessuno si era sbagliato.