Incredibile quanto successo dopo la sentenza sul caso plusvalenze della Juventus: è stato chiesto l’intervento delle autorità.
La sentenza che ha comminato 15 punti di penalizzazione alla Juventus ha sconvolto la classifica. I bianconeri dalla piena zona Champions League sono passati direttamente a centro classifica. Naturalmente la sentenza ha spaccato il mondo del pallone. C’è chi ritiene i 15 punti una punizione eccessiva e chi invece ritiene la sentenza giusta e la pena comminata proporzionale al fatto.
Alcune reazioni sono però sfociate in qualcosa di deprecabile. Nel mirino sono finiti il Procuratore Chiné e il numero uno della FIGC Gravina. Ma non solo, sono piovuti insulti anche alla compagna di Gravina, vittima oltretutto di un gigantesco fraintendimento che ha alimentato una fake news divenuta virale.
Fatto sta che la mole di insulti che i tre hanno ricevuto ha costretti costoro a dover chiedere l’intervento delle autorità competenti. Come riporta l’ANSA infatti “sono state avviate segnalazioni alle autorità per richiedere un immediato intervento al fine di individuare e colpire i colpevoli di questi insulti e minacce”. La FIGC ha poco dopo diramato un comunicato nel quale si esprime la “massima solidarietà a tutti quelli coinvolti” oltre ad esprimere “grandissimo sdegno per gli insulti e le minacce”.
Caso Juventus, la compagna di Gravina insultata per una fake news
Particolare curiosità, oltre che naturalmente stigma, riguarda la vicenda che coinvolge Francisca Ibarra, attuale compagna del numero uno federale Gabriele Gravina. La donna è stata oggetto di insulti a causa di una vera e propria fake news che ha preso a circolare subito dopo la sentenza. Nelle ore successive infatti è diventato vilare un fotomontaggio che ‘cambiava’ il loro della Juventus per adattarlo all’immagine del -15.
In molti hanno attribuito all’Ibarra una Instagram Stories in cui si vedeva questa immagine. La fake news ha scatenato un putiferio rendendo l’ignara donna oggetto di insulti. In ogni caso vedremo cosa succederà dopo la segnalazione di questo, ma anche degli insulti e delle minacce al Procuratore Chiné e al presidente FIGC Gravina.