Dopo la decisione giunta per il Napoli, la dura critica e lo sfogo sui social. Tuttavia, non sarà possibile rivertere l’ufficialità già arrivata negli scorsi giorni.
Per due mesi i tifosi del Napoli alla pari di quelli con la Roma non potranno seguire le proprie squadre del cuore in trasferta. La durissima decisione presa dal Viminale durerà fino alla metà di marzo ed è stata causata dagli scontri in autostrada fra fazioni di entrambe le tifoserie durante il penultimo fine settimana. Salernitana, Spezia, Sassuolo ed Empoli saranno match durante i quali alla squadra di Luciano Spalletti mancherà l’appoggio della propria gente.
Molto probabilmente si cercherà di ottenere una modifica dell’impedimento, attraverso il ricorso. L’ha annunciato l’avvocato Pisani, intervenuto questo lunedì ai microfoni di ‘Radio CRC’: “Dobbiamo valutare questa opzione non perché abbiamo la certezza di vincere, ma perché si tratterebbe di una protesta legale e legittima. Si fa per far intendere allo Stato che la maggior parte di coloro che va in trasferta lo fa con la famiglia. È gente perbene. Ricorso al TAR e poi si attenderanno i tempi della giustizia”.
Soprattutto in questo momento della stagione, in cui il Napoli è in cima alla classifica di Serie A, sono emozioni che vengono sottratte anche a coloro che sono estranei agli scontri e si tratta della maggior parte degli appassionati della squadra azzurra.
Napoli, divieto trasferte per due mesi: la critica di Criscitiello
Attraverso il proprio profilo Twitter è intervenuto il giornalista Michele Criscitiello, il quale si è espresso proprio nel merito della dura decisione: “Vietare le trasferte per due mesi a tutti i tifosi del Napoli è follia. Un popolo che si sta godendo uno dei momenti più belli della sua storia deve rinunciare a seguire la propria squadra per colpa di 100 delinquenti e di un sistema incapace di riconoscere i veri colpevoli”.
Già il tecnico Luciano Spalletti ha risposto giorni fa a domanda in conferenza stampa rispetto agli scontri e la sua posizione è ferma di condanna, ma non di generalizzazione: “Chi vuole usare il calcio per fare casino deve stare fuori; chi si vuole sfondarsi lo faccia dove gli pare, ma deve stare lontano dallo stadio perché lo sport è della gente. Queste persone devono stare a casa e se non ci stanno gli deve essere imposto”.