Le parole sono forti e riguardano il futuro di Max Allegri alla guida della Juventus, dopo la pesante sconfitta contro il Napoli di Luciano Spalletti.
La roboante vittoria per 5-1 del Napoli contro la Juventus allo ‘Stadio Diego Armando Maradona’ non ha soltanto rappresentato uno step fondamentale per gli azzurri per allontanare ancora i bianconeri dalla vetta della classifica, ma ha siglato anche la supremazia dell’idea di gioco di Spalletti su quella di Allegri. Mentre gli azzurri sono apparsi sicuri di sé e dominanti, i bianconeri sembravano aver smarrito le coordinate e non sono mai riusciti ad esprimere un’idea di gioco corale.
D’altronde questa è stata la critica principale mossa ad Allegri durante questa stagione. A disposizione il tecnico ha una squadra invidiabile nell’individualità, ma al contempo non riesce ad avere un’efficacia e una costanza. Ciò comporta una caduta libera contro squadra equipaggiate come quella del Napoli.
Ne ha parlato anche il giornalista Paolo De Paola, in occasione dell’editoriale pubblicato per ‘SportItalia’. L’ex direttore di ‘Tuttosport’ non ha risparmiato nemmeno per un attimo Allegri, al quale imputa la maggior percentuale delle colpe per la sconfitta contro il Napoli, ma in generale per il percorso della Juventus.
Napoli-Juventus, la riflessione di De Paola: “
“Fare finta di nulla e leccarsi le ferite per salvare il salvabile ha poco senso, dopo il 5-1 contro il Napoli la Juventus deve interrogassi sul progetto che vorrà portare avanti per il futuro, e con chi”, afferma De Paola. Il cambiamento dovrebbe essere radicale, perché questi non sono “tempi normali”. “Almeno non per questa Juventus, occorre un ripensamento radicale. Una rivoluzione che ha già cambiato volto alla società stabilendo la chiusura di un periodo storico (i nove scudetti consecutivi) diventato oscuro negli ultimi anni per l’inchiesta Prisma aperta dalla Procura di Torino su plusvalenze e bilanci”, prosegue.
Una delle decisioni meno felici prese dalla Juventus, secondo il giornalista, è stata quella di sperare in Allegri come pilastro per il futuro: “La partita di Napoli ha aperto falle enormi. Nessuna squadra grande ‘gioca’ così in Europa. Vale la pena tornare sugli svarioni concettuali contro il Napoli per comprendere quanto sia ormai obsoleto il calcio di Allegri. Perché proporre una difesa a tre anche contro un attaccante devastante come Osimhen? Dov’è finita la politica sui giovani? Fagioli e Miretti in panchina, Ha poco senso regalare quattro giocatori come Chiesa, Kostic, Milik e Di Maria”. Per Allegri sarebbe giunto il capolinea, perché la sua Juventus è uscita dal Maradona “mortificata nell’anima nella filosofia” Il Napoli invece finisce sugli scudi per la sua “travolgente bellezza. Il più bello di sempre. Nemmeno quello di Sarri o di Bianchi o quello di Bigon o di Vinicio hanno dato tanto spettacolo per bellezza ed efficacia di gioco. Roba mai vista”. Solo Spalletti potrebbe risollevare questa Juventus, ma ad oggi siede sulla panchina rivale.