Luciano Spalletti molto probabilmente dovrà fare a meno di un big nel match tra Inter e Napoli: sorpresa nell’undici titolare
Il Napoli tra pochi giorni riprenderà la propria stagione e lo farà contro l’Inter allo stadio Giuseppe Meazza. Una trasferta che negli ultimi anni ha regalato più dolori che gioie. Quest’anno le cose sembrano stiano diversamente, anche se negli scontri diretti la classifica conta il giusto. Si affronteranno due grandi squadre, che hanno consapevolezza di sé e stima dell’altra squadra. Potrebbe, dunque, uscire fuori anche una ‘brutta’ partita.
Anche perché non si sanno ancora come stanno i reduci del Mondiale. Serve riprendere per capire quanto abbia inciso l’anomalia di fermarsi a novembre e dicembre per Qatar 2022 sulla condizione psico-fisica. L’Inter ha avuto Lautaro Martinez campione del mondo, per fare un esempio. I giocatori del Napoli si sono fermati massimo agli ottavi di finale, come Piotr Zielinski. E ci sono delle novità che riguardano proprio il centrocampista polacco.
Inter-Napoli, Ndombele titolare: la sorpresa di Spalletti
Secondo quanto riferito dal Corriere dello Sport, la sorpresa di Luciano Spalletti per Inter-Napoli è Tanguy Ndombele. Il centrocampista francese ha svolto l’intera preparazione con i partenopei, sia in Turchia, sia a Castel Volturno. A differenza di Piotr Zielinski che con la Polonia è arrivato fino agli ottavi di finale del Mondiale, offre garanzie fisiche non indifferenti. Poi c’è anche Anguissa che viene da Qatar 2022 con il Camerun. Non puntare su Ndombele potrebbe essere uno spreco, considerando l’impegno che ha messo nella preparazione.
La luce a centrocampo sarà Stanislav Lobotka, che ha avuto una crescita impressionante negli ultimi mesi. Senza di lui, il Napoli perde i riferimenti in mezzo al campo. Si propone sempre ai difensori, è bravissimo nell’uscita palla al piede e nel fraseggio corto, manda in tilt gli avversari con le sue finte di corpo. Chi ha il posto assicurato sarà sicuramente lui, e potrebbe essere aiutato da Ndombele, che ha bisogno di giocare per esprimersi al meglio, cosa che non ha potuto fare in questi primi mesi all’ombra del Vesuvio.