La proposta che riguarda Pelé fa sorridere tutti e riguarda la maglia numero 10: diventata famosa nel mondo proprio col brasiliano
Pelé ha scritto la storia del calcio. Ne è diventato il Re e i Re non muoiono mai. Il calcio è cambiato grazie al brasiliano. E’ stato precursore di alcune giocate che si utilizzano ancora oggi dai vari campioni. A Napoli il paragone con Maradona è durato pochissimo, perché i tifosi hanno consegnato subito a Diego lo scettro del migliore di tutti i tempi. Tra chi li ha visti giocare entrambi, invece, i pareri sono molto discordanti. E a maggior ragione se si tratta di brasiliani: Pelé ha messo la Seleçao sulla mappa calcistica mondiale grazie alle tre Coppe Rimet vinte nel ’58, nel ’62 e nel ’70.
Proprio di Pelé ha parlato Angelo Sormani, uno che ha avuto la fortuna di ammirare le sue gesta da vicino. E che ha anche un lungo passato nel Napoli, sia come calciatore negli anni ’70, sia come allenatore, anche della Primavera. I due giocavano nella stessa posizione e quindi l’italobrasiliano fu costretto ad agire come ala destra.
Sormani e la provocazione sulla numero 10 dopo l’addio a Pelé
Angelo Sormani, ex calciatore e allenatore, ha parlato nel corso di Calciomercato.it su TV Play: “La numero 10 devono toglierla in tutto il mondo, non solo al Santos (ride, ndr). Non ha scelto lui quella maglia, è stata la maglia a scegliere lui. Le ha dato prestigio”. Poi continua sul paragone con Maradona: “Pelé è il migliore di tutto i tempi, con tutto il rispetto per Maradona. Per lui è stato molto importante il suo percorso da giocatore, aveva poco tempo per allenarsi, il Santos giocava due volte a settimane”.
E sul solito discorso, del fatto che non ha mai giocato in Europa: “Pelé non aveva bisogno di questo. Ogni volta che c’era un’offerta, la società gli proponeva rinnovo e aumento del contratto. Era a casa sua, con i suoi amici. Giocava e faceva come voleva”. Insomma, Sormani lascia poco spazio alle interpretazioni. Ed è molto bello leggerlo ricordando uno dei più grandi di tutti i tempi.