L’Argentina ha vinto il Mondiale, regalando al Paese una gioia immensa che mancava dai tempi di Diego Armando Maradona: la sentenza su Messi.
L’Argentina ha vinto il terzo Mondiale della sua storia, cosa che non accadeva dai tempi di Diego Armando Maradona. L’emozione è stata enorme, specialmente per Lionel Messi che di questa nazionale è stato il capitano. A tal proposito, proprio su di lui, è arrivata un pensiero ben preciso.
Il Napoli e l’Argentina hanno vissuto il grande Diego Armando Maradona e nel suo ricordo continuano a vivere il presente e il futuro. L’Albiceleste è salita, insieme al suo capitando Lionel Messi, sul tetto del mondo e ha conquistato quella coppa che ha aspettato e sognato per tanto tempo.
Proprio Messi, allora, ne è diventato il simbolo, sulla scia e sull’eredità proprio di Maradona, che è stato anche suo CT. Da molti, allora, i due calciatori sono stati confrontati e, proprio in merito a questo discorso, ha detto la sua anche Massimo Taibi, dirigente sportivo della Reggina.
La sentenza sul dualismo tra Messi e Diego Armando Maradona non lascia dubbi: le parole di Taibi
Ai microfoni di ‘TV Play – Calciomercato.it’ è intervenuto il dirigente sportivo della Reggina, Massimo Taibi. Le sue parole hanno fatto innanzitutto riferimento al dualismo che negli ultimi anni ha interessato Diego Armando Maradona da un lato e Lionel Messi dall’altro. Ha perciò affermato: “Il calcio è bello perché è soggetto. Io credo che Maradona non sia avvicinabile praticamente da nessuno. Messi è un calciatore straordinario e strepitoso ma credo che di Maradona non ne avremo più nella storia. È inarrivabile“.
Poi più in generale ha parlato della vittoria del Mondiale da parte dell’Argentina e del suo portiere: “La parata di Martinez nei minuti finali di Argentina-Francia come posso commentarla? Una parata dall’alto valore tecnico, ma oltre il valore tecnico parliamo di una parata che ha un certo peso e una certa valenza. Quella parata ha consegnato la Coppa del Mondo all’Argentina. Avere un portiere del genere porta sicurezza alla squadra. Lui è stato bravo fino alla fine ad aspettare”.