Il Napoli potrebbe decidere di affondare sul mercato realizzando un colpo che la società non aveva messo in preventivo all’inizio della stagione
Il calciomercato del Napoli in questo momento è concentrato soprattutto sul pacchetto arretrato. Un nome cerchiato in rosso sull’agenda del direttore sportivo Cristiano Giuntoli è ormai conosciuto da qualche giorno. Ma non è l’unico fronte battuto dal ds partenopeo.
Nelle prossime settimane, il club azzurro potrebbe concentrare l’attenzione anche su un estremo difensore. Quest’ultima pedina potrebbe diventare prioritaria per la società del presidente Aurelio De Laurentiis. Questo perché le condizioni di Salvatore Sirigu non lasciano dormire sonni tranquilli i dirigenti del Napoli.
Calciomercato Napoli, Cragno e Contini alternative per Giuntoli se Sirigu continuerà a non dare garanzie fisiche
Il portiere sardo Salvatore Sirigu arrivato in estate dopo l’addio di Ospina desta un po’ di preoccupazione all’interno del club partenopeo. Il calciatore ha avvertito tanti problemi fisici in questa prima parte della sua esperienza al Napoli. Pertanto, come riferisce ‘areanapoli.it’, Cristiano Giuntoli si sta guardando intorno. Se Sirigu non dovesse offrire le giuste garanzie, il ds partenopeo potrebbe affondare per qualche altro numero uno.
Una delle piste è quella che porta ad Alessio Cragno. L’estremo difensore ex Cagliari non sta vivendo un periodo semplice al Monza, club nel quale – nonostante le aspettative con cui è arrivato in Lombardia – è alle spalle di Di Gregorio, portiere con cui i brianzoli hanno raggiunto la promozione in massima serie.
Un’altra pista conduce a Nikita Contini, elemento di proprietà del Napoli e con il bollino di ‘calciatore cresciuto nel club’. L’ex Vicenza è al momento in prestito alla Sampdoria. Se dovesse essere ritenuto necessario però la società azzurra lo riporterà alla base.
In questo momento, infatti, non sembra si voglia responsabilizzare eccessivamente i giovani Marfella e Idasiak. Il Napoli ha però bisogno di un’alternativa in una stagione lunga ed impegnativa e gli azzurri non vogliono farsi trovare impreparati, consapevoli che anche un dettaglio può cambiare l’inerzia del percorso compiuto fino a metà novembre.