Lo stop di Kim Min-Jae è stato un campanello d’allarme per la Corea del Sud e giungono le dichiarazioni al veleno rivolte alla FIFA.
La tenuta atletica dei giocatori che partecipano ai Mondiali di Qatar 2022 comincia a essere un tema importante. Più partite si aggiungono e più fa la differenza la condizione dei giocatori, la quale è soggetta ai tanti sforzi pregressi ovvero le sfide dei campionati nazionali che si sono disputate prima della kermesse intercontinentale.
Così, soprattutto in occasione della fase finale e a eliminazione diretta sorgono le prime critiche per i pochi giorni a disposizione per riposare tra una sfida e l’altra, oltre ai vari infortunati.
È ad esempio il caso di Alex Telles e Gabriel Jesus per il Brasile ma anche del napoletano Kim Min-Jae per la Corea del Sud. Il difensore, alle prese con affaticamento, non è stato a disposizione per l’incontro contro il Portogallo, ma è pronto a tutto per dare il proprio contributo contro i verdeoro, sebbene non sia al top della forma.
Corea del Sud, il Ct si lamenta: “La FIFA favorisce le più forti”
Paulo Bento, commissario tecnico del Portogallo ai Mondiali 2014 e attuale allenatore della Corea del Sud, a tal proposito è intervenuto in conferenza stampa e non le ha mandate di certo a dire alla FIFA: “Non c’è tempo per allenarci a dovere. Praticamente è impossibile trasmettere qualcosa ai giocatori se dopo appena 72 ore devi riandare in campo. Non ricordo che nel 2018 accadesse la stessa cosa. Credo non sia umano, e neppure giusto”.
In merito al match con Brasile il Ct Bento sottolinea: “Noi non siamo il Brasile, che nella terza partite del girone può permettersi di andare in campo con un’altra formazione e far riposare chi aveva giocato fino a quel momento. Il Brasile per me è la principale favorita di questo Mondiale, però bisogna prendere atto di ciò che in fondo la FIFA pretende. L’intenzione è creare ogni volta le peggiori condizioni per chi è già inferiore e favorire le più forti. Ciò da la differenza. Così è”.