L’intervista della Serie A a Khvicha Kvaratskhelia, attaccante del Napoli, il quale parla dei suoi primi mesi italiani e della ripresa dall’infortunio.
Contro Atalanta ed Empoli, Kvaratskhelia è stato costretto a rimanere ai box a causa di una lombalgia, dovuta a un contrasto di gioco con Alexander Arnold in Liverpool-Napoli. Il giocatore georgiano ce la sta mettendo tutta per partecipare alla gara di campionato contro l’Udinese allo ‘Stadio Diego Armando Maradona’, l’ultima in programma prima della sosta per i Mondiali di Qatar 2022: “L’Udinese è un’ottima squadra, piena di giocatori di talento. Ovviamente ho molta voglia di giocare, perché tutte le partite di campionato sono importanti, ma vedremo come sto e valuteremo. Se sarò in condizioni, sicuramente scenderò in campo. Non importa che giochi per 10′, 20′ o 90′, ci metterò sempre il massimo impegno per aiutare squadra e compagni, e per provare a vincere”.
Per il giovane attaccante sarebbe anche un modo per salutare i tifosi, in attesa del rientro il 4 gennaio 2023, e ringraziare per questi primi meravigliosi mesi trascorsi all’ombra del Vesuvio. Per Kvaratskhelia sono già stati fondamentali per crescere come calciatore.
Lui stesso lo racconta in occasione di un’intervista rilasciata ai canali ufficiali della Serie A: “Ammetto che mi piace molto avere il pallone tra i piedi, a volte magari esagero ma ci sto lavorando. Mi piace tanto giocare palla al piede, ma non voglio che questo diventi controproducente. L’importante è essere utile alla squadra, con e senza il pallone”.
Napoli, Kvaratskhelia: “Maradona una leggenda, da Spalletti imparo tanto”
L’impatto del georgiano in Italia è stato davvero devastante e infatti già è sorto qualche paragone con Diego Armando Maradona proprio per sottolineare come sia predominante la sua figura in campo. Kvaratskhelia però ci va cauto: “Nessuno può paragonarsi. È stata la leggenda del calcio e sarà molto difficile in futuro vedere un calciatore giocare come lui. È ovvio che sono contento del paragone, significa molto per me e mi fa sentire ancora di più la responsabilità. Quando ti accostano a un giocatore del genere, questo non può che renderti felice”.
Il giocatore ha poi parlato alla Serie A del rapporto che ha instaurato con mister Spalletti e dell’altro compagno di squadra neo arrivato come lui, ovvero il difensore Kim Min Jae: “Prima di tutto voglio sottolineare l’umanità del mister e la sua grande forza come persona. Fin dal primo giorno mi ha parlato e spiegato le cose, imparo molto da lui e ho notato di essere cresciuto. Tatticamente ho imparato tanto e voglio continuare ancora. Spalletti è un grande allenatore, mi dice sempre che devo fare di più e non devo accontentarmi, infine che devo giocare di più insieme ai miei compagni. Su Kim ci tengo a dire innanzitutto che è una persona meravigliosa, porta grande positività nello spogliatoio. Quando sei con Kim, è difficile restare seri. È uno a cui piace scherzare molto. In campo è un difensore fortissimo, per me uno dei migliori al mondo. Se c’è lui in difesa, sei in una botte di ferro. Sai che sicuramente riuscirà a fermare l’attaccante ed evitare che segnino gli avversari. Perciò è un giocatore straordinario, uno dei migliori difensori al mondo”.