Lozano, in un’intervista, ha rivelato il motivo che nel 2019 lo portò a dire addio al Psv Eindhoven e accettare la corte del Napoli.
L’attesa sta per giungere al termine. Scatterà infatti alle ore 15 la sfida che vedrà protagoniste in campo il Napoli di Luciano Spalletti e l’Udinese di Andrea Sottil. Un match (l’ultimo prima della sosta per i Mondiali) di fondamentale importanza per entrambe le squadre. I padroni di casa, ad esempio, intendono vincere per consolidare la vetta e restare a distanza di sicurezza dalle dirette inseguitrici. Gli ospiti, invece, vogliono tornare a sorridere dopo un periodo in chiaroscuro.
Per i bianconeri nelle ultime 3 partite sono arrivati infatti altrettanti pareggi, che da una parte hanno comunque consentito di muovere la classifica ma dall’altra hanno certificato il calo di rendimento rispetto all’exploit avvenuto tra fine settembre ed inizio ottobre. I partenopei, invece, vivono un momento magico (12 successi in 14 gare) e intendono chiudere questa prima parte di stagione nel migliore dei modi.
Diversi i dubbi di formazione che i due mister devono ancora sciogliere. In casa friulana è in atto il ballottaggio tra Isaac Success e Beto mentre Spalletti deve ancora scegliere il sostituto di Khvicha Kvaratskhelia, fermato dalla lombalgia. In lizza ci sono Eljif Elmas e Giacomo Raspadori. Già certa la presenza dal primo minuto di Victor Osimhen e Hirving Lozano. Proprio il messicano, in un’intervista rilasciata a ‘Marca Claro’, ha raccontato cosa lo spinse a trasferirsi al Napoli nel 2019.
Napoli, Lozano racconta un retroscena di mercato
All’epoca l’ala militava al Psv Eindhoven. Poi, nell’agosto di quell’anno, ecco il trasferimento in Italia con gli azzurri che misero sul piatto 45 milioni per assicurarsi le sue prestazioni e strapparlo agli olandesi. Un colpo importante, dal punto di vista economico, espressamente richiesto alla dirigenza azzurra da Carlo Ancelotti.
“Mi voleva molto. Mi chiamava spesso per convincermi e questo ovviamente mi smuoveva. Stiamo parlando di Ancelotti…credo che questo mi convinse più di tutto, Ho cercato di essere sempre al 100% e credo di aver in qualche modo scritto la mia storia come primo messicano a segnare, il primo a vincere un titolo in Serie A, con più reti e partite”. Adesso, di fronte a lui, ci sono due obiettivi: battere l’Udinese e vivere da protagonista il Mondiale.