Polemica insorta durante Sampdoria-Fiorentina a causa di un calcio di rigore poi negato. Sui social insorgono i tifosi, che la definiscono un’ingiustizia.
La sfida di Genova valida per la 13esima giornata del campionato di Serie A inizia al 4′ con il vantaggio degli ospiti. Koumé si porta la palla dalla metà campo fino a servire Ikoné. Quest’ultimo si accentra in favore di Dodo, che va verso il fondo. Cross basso al centro e Bonaventura di destro anticipa Villar, battendo Audero. Una bellissima azione corale che vale il vantaggio che la Viola conquista.
Il match sembra procedere nel migliore dei modi, fino alla polemica. Al 29′ l’arbitro Marinelli assegna un calcio di rigore alla Fiorentina, dopo un cross al centro di Kouamé in direzione di Jovic, che spalle alla porta stoppa di petto, venendo poi travolto da Audero che prova ad anticiparlo.
Il direttore di gara attende chiarimenti dal VAR e poi va a rivedere l’episodio al monitor, ritirando il calcio di rigore assegnato, cambiando la sua decisione. Dalle immagini stabilisce, infatti, che Audero in realtà vada a vuoto, nonostante si evinca uno spalla contro spalla con Jovic.
Sampdoria-Fiorentina, polemiche per il rigore ritirato da Marinelli
Nonostante la Fiorentina sia avanti, i tifosi esplodono sui social contro l’arbitro per la decisione presa e poi cambiata dopo aver visto l’azione al VAR da diverse angolature. Attraverso Twitter si sprecano i commenti. Vincenzo Ghezzi, ad esempio, scrive: “Come non è rigore? Cosa si è inventato? Una spallata sulla schiena da quando non è rigore?”. L’opinione è condivisa da un altro utente, ovvero Alessia, la quale si chiede: “Come si fa a togliere un rigore così?”.
In effetti da inizio stagione le situazioni e la loro interpretazione sono state così tante che è diventato davvero difficile capire quale sia la regola applicata e dove ci sia negligenza piuttosto che eccessiva severità. Tra i tweet allora ne spunta un altro che ben chiarisce il sentimento generale. Samuele Nenti, infatti, scrive: “Come fa a non essere rigore? Senza parole”.