Il tecnico della Juventus Allegri è tornato nella bufera dopo la sconfitta a Lisbona: la sua panchina scricchiola sempre di più.
L’ennesima brutta figura, per certi versi la più dolorosa della stagione. La Juventus, dopo la sconfitta patita ieri sul campo del Benfica, ha ufficialmente fallito il primo obiettivo: la qualificazione alla fase a gironi della Champions League. Una mazzata non soltanto per le ambizioni di gloria del club ma anche per le già disastrare casse bianconere, da cui sarà complicato ripartire.
Gli unici segnali positivi sono arrivati dai giovani mandati in campo nella parte conclusiva del secondo tempo. Fabio Miretti, Matias Soulé e Samuel Iling-Junior hanno rianimato una squadra lenta, poco mobile e ormai arresasi al proprio infausto destino. L’inglese, strappato al Chelsea nel 2020, in particolare ha attaccato la fascia sinistra con una rapidità sconosciuta a Filip Kostic firmando due assist nel giro di pochi minuti.
Per il resto, è buio pesto. Leonardo Bonucci e Juan Cuadrado, ad esempio, ieri hanno confermato di vivere la fase crepuscolare della loro carriera mentre altri elementi (Dusan Vlahovic e Manuel Locatelli) sono regrediti, dal punto di vista tecnico, a livelli imbarazzanti. Sabato, contro il Lecce, la Vecchia Signora proverà a rilanciarsi ma intanto hanno ripreso vigore le voci riguardanti un possibile allontanamento di Massimiliano Allegri.
A rilanciarle ci ha pensato ‘Libero’: “La panchina di Allegri è ancora salva? I tifosi vogliono ampiamente la sua testa, con l’hashtag #AllegriOut che spopola fin dall’intervallo. Il tempo delle figuracce sembra davvero finito”. Critiche che, molto difficilmente, produrranno risultati concreti nelle prossime ore: Allegri, ad esempio, non intende presentare le dimissioni mentre il presidente Andrea Agnelli, nei minuti successivi al disastro di Haifa, ha rinviato ogni ragionamento al termine della stagione.
La situazione, però, potrebbe cambiare in caso di ulteriori figuracce. Ora la Juventus si ritufferà sul campionato, con l’obiettivo di vincere tutte le partite fino al 13 novembre e provare così ad avvicinarsi al Napoli capolista distante 10 punti. Durante la sosta, poi, le parti si incontreranno al fine di verificare se esistono ancora le condizioni per andare avanti insieme. L’aria, nell’ambiente, è pesante.
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