Parlano Maurizio Arrivabene e Pavel Nedved dell’inchiesta plusvalenze che ha colpito la Juventus nelle scorse ore
Come un terremoto, la notizia dell’inchiesta e la successiva richiesta di arresti domiciliari per Agnelli, ha colpito la Juventus come un fulmine a ciel sereno. Per la dirigenza bianconera, dunque, non solo il pensiero di un pessimo inizio da stagione, ma anche di una possibile causa. Nella vicenda sono implicati, oltre al presidente Agnelli, anche l’ad Arrivabene, il vicepresidente Nedved e l’ex direttore sportivo Fabio Paratici.
Poco prima della partita contro il Benfica, ha parlato Nedved ai microfoni di Sky Sport: “La nostra posizione è chiara, il club ha diramato un comunicato ufficiale e ci atterremo a quello. Noi ci stiamo già difendendo e lo faremo ancora. Parleremo solo nelle giuste sedi”. Oltre al vicepresidente della Juve, ha parlato anche l’amministratore delegato Arrivabene.
Juventus, lo sfogo di Arrivabene
Maurizio Arrivabene, amministratore delegato della Juventus, ha parlato ai microfoni di Mediaset: “In questo Paese, cosa che succede spesso, il processo si fa prima sui media e poi nelle sedi opportune. C’è stata la comunicazione della Procura e poi un nostro comunicato. Ho già detto in passato che noi rispettiamo tutti, ma vogliamo anche essere rispettati”.
Parole chiare dei due massimi dirigenti del club bianconero dopo Andrea Agnelli. Due sfoghi diverse, ma con un senso che è simile. La Juventus si attiene al comunicato ufficiale diramato nelle scorse ore e si difenderà quando sarà il momento. Nel frattempo si concentra sul campo, stando alle parole di Arrivabene, ‘vuole essere rispettata’.