“Chiedo scusa…”: Napoli, il paragone su Kvaratskhelia viene ritrattato

Dopo il paragona azzardato su Kvaratskhelia durante Napoli-Ajax, arrivano le scuse e la parziale marcia indietro.

Uno dei principali protagonisti dell’inizio di stagione del Napoli è senza dubbio il georgiano Kvaratskhelia. Con le sue giocate e i suoi gol l’ex Dinamo Batumi si è imposto come una delle maggiori sorprese non solo degli azzurri, ma di tutto il calcio italiano, tanto da far parlare di paragoni pesanti.

Kvaratskhelia, attaccante del Napoli
Kvaratskhelia, oggetto del discusso paragone con Gerge Best (LaPresse) UltimeCalcioNapoli.it

Come quelli di Francesco Repice. Il celebre radiocronista, durante il match tra Napoli e Ajax ha paragonato Kvaratskhelia a George Best. Una paragone che ha fatto storcere il naso a molti. Così Repice ha voluto chiarire. “Durante la cronaca ho esagerato.” ha ammesso il radiocronista ai microfoni di Radio Napoli Centrale. “Ho scritto un post in cui spiegavo tutto. Ma per me il georgiano è un mostro.”

Repice ha chiarito ciò che lo ha spinto al paragone: “E’ stato un paragone un po’ spinto, ma ho visto una giocata che mi ha ricordato George Best e mi è venuto un brivido lungo la schiena. Io sono tifoso del pallone, quando vedo queste cose mi emozioni. Come quando vedevo Maradona. La prima volta mi commossi.”

Luciano Spalletti, allenatore del Napoli
Luciano Spalletti tra i principali artefici del momento del Napoli (LaPresse) UltimeCalcioNapoli.it

Napoli, il parere di Repice: “Neppure al Subbuteo”

Il radiocronista poi parla a 360° del match che ha visto gli azzurri vincere contro l’Ajax: “Una partita come quella del Napoli contro l’Ajax non la immagini neppure al Subbuteo. Alla fine ciò che conta è il risultato, ma se arriva da una grande prova è meglio. Se qualcosa è bella da vedere è giusto raccontarla.”

“Il Napoli gioca così grazie ai suoi interpreti.” Merito però anche a Luciano Spalletti: “E’ il migliore al mondo per come mette e fa giocare le squadre in campo. Anche lui merita di avere successo, ma poi alla fine in campo ci vanno sempre i giocatori.”

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